Disciplinati
Coloro che aderirono a un movimento penitenziale dei secoli XIII e successivi, che praticò la flagellazione (o disciplina, donde il nome) in pubblico, in determinate circostanze e nell'ambito di norme ben precise. I d. (noti anche come ‛ flagellanti ') ebbero origine in Perugia nel maggio del 1260, per suggerimento di Raniero Fasani, e conobbero, in breve tempo, una rapidissima diffusione.
Il movimento fu espressione di una volontà di penitenza " per gli innumerevoli e turpi peccati dei sodomiti e degli usurai e per la corruzione della fede a causa della incredulità dei patareni, dei catari, dei poveri di Lione e di molti altri " come dice la leggenda bolognese di fra Raniero; fu poi, certo, accentuato dalla crisi del guelfismo, nell'Italia centrale, provocata dalla sconfitta di Montaperti. Raniero Fasani, coniugato e in buona condizione sociale - sua moglie possedette beni a Perugia dal lato di Porta Sole, fuori delle mura della città -, già da tempo dedito a vita di penitenza, ne indisse con altri una pubblica, favorita dalle autorità del comune con quindici giorni di astensione dal lavoro, a partire dal 4 maggio: consistette nel recarsi da Perugia a un'altra località non lontana, flagellandosi e cantando inni di esortazione e di penitenza. Giunti nella località prevista tra predicazioni e canti, si formavano uno o più gruppi di penitenti, i quali si trasferivano in località vicine. Questo movimento a raggiera portò in tutta Italia il moto dei d., in genere favoriti dalle autorità comunali, avversato solo da pochi, come Oberto Pelavicino a Cremona; uscì poi anche dai confini del nostro paese, raggiungendo, nel giro di qualche mese, persino la Polonia. Fra Raniero, che compare in documenti perugini fin verso il 1282, e che fu al centro di una modesta attività religiosa locale, di cui appena s'intravvede la fisionomia, perse ben presto di mano il movimento, che assume caratteristiche locali, formando altre confraternite e organizzazioni di penitenza.
Discussa e malcerta la radice spirituale dei disciplinati. A lungo connessa dagli studiosi con il profetismo gioachimitico che, secondo alcuni suoi seguaci, vedeva nel 1260 l'inizio dell'età dello Spirito Santo, essa va piuttosto ricercata nell'esigenza penitenziale e nella volontà di adesione al Cristo sofferente nella passione e nella crocifissione.
Nessuna delle testimonianze coeve, infatti, parla mai di rapporti fra d. e gioachimismo; i d., poi, come lo stesso fra Raniero, non sono persone colte o influenzate da gruppi colti né esprimono, nelle loro laudi, atteggiamenti, speranze o aspettazioni di tipo gioachimitico o comunque escatologico; l'unica testimonianza infine, assai spesso addotta da fra Salimbene (Chronica, ediz. G. Scalia, Bari 1966, 677), afferma precisamente il contrario, e cioè che i gioachimiti dedussero dalla presenza e dall'attività dei d. la veridicità della loro idea che col 1260 cominciasse la nuova età. Il gioachimismo non può spiegare, comunque, il successo dei d. fuori d'Italia.
I d. non sono mai ricordati nell'opera di D., pur costituendo, senza dubbio, uno dei fenomeni più tipici e caratteristici della religiosità nell'età sua: ma qui, come in casi analoghi, dobbiamo, probabilmente, cogliere nel silenzio del poeta un tacito rifiuto di forme di pietà incomposte e, per certe esasperazioni, estranee alla sua spiritualità. Vale d'altra parte la pena ricordare che le laudi perugine della metà del secolo XIV ignorano Dante (I. Baldelli, La lauda e i disciplinati, in Il movimento, cit. in bibl., p. 364).
Bibl. - Gli studi sui d. del 1260 e dell'età di D. - non c'interessano qui le altre, numerose manifestazioni dei d. nei secoli successivi - sono stati tutti ripresi e rinnovati in un convegno perugino, i cui atti sono raccolti in Il movimento dei disciplinati nel settimo centenario dal suo inizio (Perugia 1260), Perugia 1962; i risultati di questo convegno sono poi stati criticamente vagliati da A. Frugoni, Sui flagellanti del 1260, in " Bull. Ist. Stor. Medio Evo " LXXV (1963) 211-237. Si vedano poi anche su Raniero Fasani le ricerche di U. Nicolini, Nuove testimonianze su fra Raniero Fasani e i suoi d., in " Boll. Deputaz. St. Patria per l'Umbria " LX (1963) 331-345; ID., Ricerche sulla sede di fra Raniero Fasani fuori Porta Sole a Perugia, Perugia 1967.