discoprire (discovrire)
Intensivo di " scoprire ", il verbo, abbastanza frequente in testi del Due e Trecento, è attestato in Pd XVI 83 E come 'l volger del ciel de la luna / cuopre e discuopre i liti sanza posa (cfr. in " Bull. " VIII [1901] 60-61, la rec. di F. Angelitti a E. Moore, Studies in D.; la teoria sulle maree è discussa a proposito dell'autenticità della Quaestio), e Pg I 128 ivi mi fece tutto discoverto / quel color che l'inferno mi nascose.
Nella forma del participio passato, vale semplicemente " non coperto ", in Cv III V 8 Di questi due poli, l'uno è manifesto quasi a tutta la terra discoperta, cioè questo settentrionale; l'altro è quasi a tutta la discoperta terra celato, e 12, dove la terra discoperta è quella che oggi si dice la " terra emersa ", e che nella Quaestio è la terra detecta (§§ 13, 16 e 17). In IV XII 2 e possono avere quelli [difetti] sì, che del tutto sono discoperti, da " non coperto " il senso figurato, deduce il significato di " palese ", " evidente ", come risulta dalla correlazione con i difetti che ne la prima faccia non paiono.
Così in Pd XXVII 85 E più mi fora discoverto il sito / di questa aiuola, d. assume il significato di " rendere visibile ", che nel senso figurato diventa " render chiaro ", come in Pg IX 66 poi che la verità li è discoperta, e " rivelare ", come in Pd XXVIII 138 ché chi 'l vide qua sù gliel discoperse / con altro assai del ver di questi giri (" Has autem in tres ternarios ordines digerit inclytus initiator noster; sive is sit divinus Hierotheus, sive potius is qui ad tertium coelum evectus, ibidem raptus in Paradisum; magnus inquam Paulus ", Dionisio De Coel. hier. 6); così anche in Pg XVIII 41, Cv I II 7 (due volte), IV 10, IV XXX 5 comando a la canzone che suo mestiere discuopra (cfr. non le tenere il tuo mestier coverto, Le dolci rime 144); Vn VIII 10 17 e IX 13. In Cv IV XII 9 Lo quale raunamento nuovi desiderii discuopre, vale propriamente " far in modo che si manifesti ", o forse " provocare ". Sempre in senso figurato, d. vale poi " inventare ", più che " far conoscere ", in If XXIX 128 la costuma ricca / del garofano prima discoverse / ne l'orto dove tal seme s'appicca, come pare confermare la chiosa di Benvenuto: " ista fuit expensa maxima, vanissima, novissime adinventa " (" scoprì e introdusse, o diffuse ", Mattalia); mentre vale " smascherare ", in Fiore XCII 7 che voglia discovrir il mi' peccato.