discorrere
Vale, come frequentemente nel lessico due-trecentesco, " muoversi molto rapidamente ", sia in Pd XV 14 Quale per li seren tranquilli e puri / discorre ad ora ad or sùbito foco (la cui fonte è forse Ovidio Met. il 320-321 " longoque per aera tractu / fertur, ut interdum de caelo stella sereno "), che (sostantivato) in XXIX 21 procedette / lo discorrer di Dio sovra quest'acque.
Questa seconda attestazione è ispirata dalla Bibbia (" spiritus Dei ferebatur super aquas ", Gen. 1, 2; cfr. Tomm. Sum. theol. I 66 1 ad 2 bis " aquis superferri dicitur, non corporaliter, sed sicut voluntas artificis superfertur materiae quam vult formare "); l'alternativa con ‛ correre ' serve a suggerire la vastità della creazione (le acque primigenie vennero identificate dalla Scolastica col Primo Mobile dell'astronomia greco-araba; cfr. B. Nardi, Nel mondo di D., Roma 1944, 307-313) e l'indefinibilità della divinità e del suo moto creativo. Giova infine rilevare che al d. dantesco corrisponde, nelle fonti di ambedue le attestazioni, il latino ferri.