discrescere
Il verbo, di largo uso nell'italiano antico, compare un'unica volta in D., e in un luogo controverso dal punto di vista del testo: Cv IV XXIII 10. Infatti, mentre la '21 legge Cristo... volle morire nel trentaquattresimo anno de la sua etade; ché non era convenevole la divinitade stare [in] cos[a] in discresc[er]e (interpretazione accettata da Busnelli-Vandelli), l'edizione Simonelli propone la divinitade stare in così discrescione.
Il senso della frase resta, naturalmente, immutato: Cristo volle morire a trentatré anni, per non raggiungere o superare l'acme della vita umana, essendo indegno della sua divinità " incominciare la parabola discendente dell'umana esistenza "; ma il passo non è chiaro: contro la prima lettura sta il fatto del verbo all'infinito in un caso indiretto, contro l'altra la presenza di un termine (discrescione) che sarebbe un hapax della lingua italiana.