diseguaglianza economica
Concetto che comprende tutte le disparità nella distribuzione del reddito, della ricchezza o di particolari beni economici. Tale termine di solito si riferisce alla d. tra individui, ma può anche riguardare la d. tra regioni o Paesi. L’espressione è strettamente legata al concetto di concentrazione (➔). Per misurare il grado di d. si usa, per es., l’indice di concentrazione di Gini (➔ Gini, indice di), basato sul calcolo dell’area della superficie disegnata dalla curva di Lorenz (➔ anche concentrazione, indici di). La domanda se la d. sia un fattore positivo o meno per l’economia è al centro di un vivace dibattito. Da una parte, infatti, un eccessivo egualitarismo porta a problemi di incentivi, che limiterebbero il potenziale di crescita di un Paese. Dall’altra, un eccesso di concentrazione potrebbe farlo diminuire, alimentando il conflitto sociale e originando instabilità e criminalità. In effetti, la natura e la causa della d. e. sono, ancora nel secondo decennio degli anni 2000, oggetto di discussione. La d. e. non è costante nel tempo, ma è soggetta a cambiamenti dovuti a diversi fattori, tra loro spesso interrelati. Tra questi ci sono sia caratteristiche individuali (per es., l’abilità innata, il livello di istruzione, differenti propensioni o preferenze, diversità di genere, di etnia o di cultura), sia fattori esterni, quali le caratteristiche del mercato del lavoro, il sistema di tassazione, le istituzioni e il grado di sviluppo del Paese (➔ Kuznets, Simon).