disetare
Il verbo, nell'accezione comune di " toglier la sete ", ma in contesto metaforico, s'incontra in Pd VII 12 Io dubitava a dicea ‛ Dille, dille! ' / fra me, ‛ dille ' dicea, ‛ a la mia donna / che mi diseta con le dolci stille ', " mi sazia la sete, cioè lo desiderio del sapere... colle dolci gocciole che significano la verità, la quale è dolce a gustare a chi la desideri " (Buti). L'immagine è altre volte presente in D., per esempio in Pg XXI 39 si fece la mia sete men digiuna, e 74; Pd XI 100.
Il Petrocchi legge diseta per affinità con ‛ diserrare ' (If XII 136, XIII 60, XXVII 30 e 103) e ‛ disigillare ' (Pd XXXIII 64: cfr. Introduzione 450), mentre la '21 ha disseta; così il Casella.