disfagia
Disturbo della deglutizione, che diventa dolorosa, difficile o impossibile, associata o meno alla deficitaria progressione del cibo nell’esofago. Il meccanismo d’insorgenza è vario: psicogeno (stati isterici, ossessivi, ecc.), funzionale (acalasia esofagea, cioè mancanza di peristalsi per deficit di innervazione) od organico (lesioni del cavo orofaringeo e dell’esofago, specialmente quelle che provocano un restringimento del lume). Molte malattie neurologiche provocano d. per mancanza di attivazione dell’attività motoria prossimale dei meccanismi della deglutizione. Tra queste: le malattie neurodegenerative (morbo di Parkinson), le patologie dei nervi cranici IX, X e XII e dei loro nuclei bulbari (infarto bulbare laterale, siringomielia, metastasi della base cranica), lesioni della sostanza reticolare, malattie del motoneurone. Anche la miastenia gravis provoca d. nella sua fase prossimale orofaringea, per ipostenia della lingua e per mancata chiusura del velo palatino..