disformato
" Non conforme ", " reso difforme ": Cv IV V 3 Volendo la 'nmensurabile bontà divina l'umana creatura a sé riconformare, che per lo peccato de la prevaricazione del primo uomo da Dio era partita e disformata, eletto fu... che 'l Figliuolo di Dio in terra discendesse a fare questa concordia. Adamo, col peccato originale, considerato da D. come prevaricazione, ossia come volontà di oltrepassare i limiti umani e i comandamenti divini, era stato la causa per cui l'umana creatura fosse partita (" separata ", " tagliata fuori ") dai rapporti con Dio, e disformata, cioè " resa dissimile " dalla divinità, che l'aveva creata a sua immagine e somiglianza. Dunque Cristo dovette scendere sulla terra a fare questa concordia, ossia a ristabilire i rapporti tra uomo e Dio, e riconformare l'uomo al suo creatore, cioè renderlo di nuovo conforme alla natura divina.
Il participio è già, con lo stesso significato, in Bono Giamboni (volgarizzamento delle Storie di Paolo Orosio, Firenze 1849, 312) e in Iacopone (O libertà, soietta 37).