Disinfestazione
La disinfestazione ha per scopo la distruzione di piccoli animali (ratti, arvicole ecc.) o di insetti (zanzare, mosche ecc.) che possono essere vettori di agenti patogeni (v. contagio) nella trasmissione di particolari malattie, quali la leptospirosi, la malaria, la febbre gialla ecc., o comunque essere nocivi o molesti per l'uomo. La disinfestazione può essere attuata mediante agenti fisici o chimici. Inoltre può essere effettuata in maniera integrale o mirata. Come agente fisico, il calore secco (aria calda utilizzata alla temperatura di 70-80 °C per 30 minuti-1 ora) viene impiegato per la distruzione dei pidocchi e delle loro lendini presenti negli abiti e negli effetti di uso personale. Gli agenti chimici si utilizzano sotto forma gassosa, in soluzioni, come polveri secche, o, infine, sotto forma di esche (disinfestanti integrali, insetticidi, rodenticidi). Nella disinfestazione integrale sono utilizzati alcuni gas tossici (anidride solforosa, acido cianidrico, bromuro di metilene), capaci di eliminare insetti, parassiti e roditori da particolari ambienti. A causa dell'elevata tossicità, il loro uso è limitato al trattamento di ambienti particolari, come, per es., stive di navi, silos, serre ecc. La disinfestazione mirata consiste nella lotta contro i ratti (derattizzazione), impiegando i rodenticidi, e in quella contro gli insetti (disinsettazione), usando gli insetticidi. I rodenticidi sono sostanze chimiche ad azione letale su ratti e topi; questi rappresentano un serbatoio di microrganismi patogeni per l'uomo e per gli animali domestici a cui possono trasmettere alcune malattie, in particolare la leptospirosi. Inoltre essi consumano una quantità rilevante di derrate alimentari e provocano danni non trascurabili alle strutture. La lotta contro i ratti si basa sia su misure preventive (per es., costruzione di edifici non accessibili, immagazzinamento adeguato di alimenti, opportuno smaltimento dei rifiuti solidi urbani), sia sulla derattizzazione con rodenticidi chimici. Per ottenere il massimo effetto da questi è necessario che la scelta e l'applicazione tengano conto delle caratteristiche biologiche e comportamentali delle diverse specie di ratti. Infatti i ratti, naturalmente sospettosi, si limitano ad assaggiare gli alimenti che incontrano per la prima volta, sviluppando poi una ripugnanza per i cibi avvelenati ai quali possono sopravvivere dopo averne ingerito dosi subletali. Inoltre, spesso il primo esemplare ad avvicinarsi a un nuovo cibo è un ratto vecchio o malato, che funge così da 'assaggiatore ufficiale' per verificare se le esche sono veleno o cibo edibile. Attualmente vengono utilizzati rodenticidi (sotto forma di esche) ad azione cumulativa anticoagulante, ovvero derivati cumarinici (cumarolo, warfarin) che presentano il vantaggio di non indurre diffidenza nell'animale. Essi provocano la morte per emorragie interne dopo numerose e ripetute ingestioni di piccole dosi. Gli insetticidi sono in genere composti di diverse sostanze ad azione letale nei confronti degli insetti e vengono impiegati o per applicazione murale o per dispersione nell'aria e negli ambienti confinati. Un altro ambito della disinfestazione è quello rivolto all'eliminazione delle mosche. Questi insetti contribuiscono efficacemente alla propagazione di molte malattie infettive per l'uomo (in particolare infezioni tifo-paratifiche, dissenteria, colera, epatite A, tubercolosi ecc.), in quanto depongono le uova (120-150 per volta) sui rifiuti organici in decomposizione, nei letamai, nelle stalle ecc., e si posano poi, per alimentarsi, su comuni alimenti (zucchero, latte), sulle feci e sugli escreati. La lotta contro le mosche può essere attuata attraverso il risanamento ambientale (pulizia scrupolosa delle abitazioni, dei pavimenti delle stalle, dei cortili e delle latrine, lotta ai cumuli di letame, efficiente e razionale allontanamento e smaltimento quotidiano dei rifiuti solidi e liquidi), l'uso di insetticidi, sia contro le larve sia contro l'insetto alato, la protezione meccanica (retine, zanzariere) per impedire l'accesso delle mosche in particolare nei luoghi dove vengono preparati e conservati gli alimenti, l'educazione sanitaria (mirata a incrementare la pulizia delle mani, degli abiti ecc.).
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