disinvestimento
Processo economico inverso a quello dell’investimento (➔ p), distinguendo tra investimento finanziario e investimento produttivo.
L’investimento finanziario è l’acquisto di attività finanziarie, per es. titoli di Stato, da parte di un agente economico (tipicamente la famiglia). Esso è quindi una forma di impiego (non liquido) della ricchezza dell’agente. Il d. finanziario, pertanto, è la vendita delle attività finanziarie detenute dall’agente, che trasforma ricchezza mobiliare (per es., titoli di Stato) in liquidità.
L’investimento produttivo (o investimento tout court in macroeconomia) può essere a sua volta distinto in investimento in capitale fisso e in capitale circolante. Il primo si riferisce all’acquisto di beni capitali di nuova produzione (per es., macchinari e attrezzature) tipicamente da parte delle imprese. Il d. di capitale fisso, quindi, è l’eliminazione di beni capitali già installati (immobilizzazioni tecniche nel lessico dell’economia aziendale), perché giunti alla fine del loro ciclo di vita, o perché tecnologicamente obsoleti. L’investimento in capitale circolante è l’acquisto di beni intermedi, che vengono immagazzinati per uso in produzione futura. Questo tipo di investimento dà luogo, in macroeconomia, a una variazione delle scorte positiva. Rientra tra la variazione delle scorte anche la produzione per il magazzino (destinata quindi alla vendita in futuro) di beni finali (per es., beni di consumo).
Il d. in scorte, quindi, è la variazione delle scorte negativa, che si verifica quando le imprese smaltiscono, in tutto o in parte, le riserve di beni intermedi o di beni finali precedentemente immagazzinati. Il d. in scorte può essere volontario (quando le imprese decidono di ridurre le scorte in magazzino) o involontario. Si verifica un d. involontario in scorte quando il magazzino (in particolare di prodotti finali) si riduce più di quanto desiderato o atteso dalle imprese per effetto di un livello inaspettatamente alto della domanda di beni finali. È, in questo caso, un segnale di eccesso di domanda rispetto alla produzione e induce un aumento della produzione in futuro.