dismalare
Il vocabolo, usato un'unica volta (Pg XIII 3 Noi eravamo al sommo de la scala, / dove secondamente si risega / lo monte che salendo altrui dismala), trova concordi tutti i commentatori, dai più antichi (Lana: " çoè desvizia "; Benvenuto: " idest purgat a malo, idest peccato "; Buti: " purga dal male e dal peccato ") ai moderni. Cfr. anche Parodi, Lingua 266 e, per l'uso del verbo in rima, 215.