dismisura
È per D. il contrario di ‛ misura ', o meglio " la mancanza di senso della misura "; prima di tutto per quanto riguarda lo spendere il denaro (Pg XXII 35 questa dismisura / migliaia di lunari hanno punita; cfr. anche If VII 42) e poi in generale, nella vita morale (If XVI 74 La gente nuova e i sùbiti guadagni / orgoglio e dismisura han generata); in tal senso un'invettiva contro la d. può essere considerata l'intera parte finale del XV canto del Paradiso (cfr. particolarmente il verso 105). Il vocabolo appare anche in Rime CVI 85 e 86 come con dismisura si rauna, / così con dismisura si distringe, ed è riferito al modo eccessivo e folle con cui l'avaro accumula le ricchezze e le tiene in serbo.