dismisuranza
Il vocabolo appare un'unica volta, in Cv III XIII 10, ed è di chiara derivazione francese, sia per la forma che per il significato (già largamente attestato nella poesia siciliana: vedi le non poche occorrenze del sostantivo nel glossario di Panvini Rime). Nel contesto dantesco (E per questa sua dismisuranza si dice che l'anima de la filosofia lo manifesta in quel ch'ella conduce, cioè che Iddio mette sempre in lei del suo lume) il termine vuol indicare la vastità della sapienza divina, la quale, " non commisurata " alla mente umana, può essere da questa recepita solo in virtù dell'illuminazione di Dio.