dispendere [partic. pass. dispenduto]
In Fiore CXCIII 8 ma tutto dispendea in ribalderia, vale " sperperare "; in CXV 3 Dì, Falsembiante: in che maniera puote / seguire Iddio chi ha tutto venduto, / ed hallo tutto a' pover dispenduto?, verrebbe fatto a prima vista d'interpretare d. come " distribuire ", " elargire ", ma probabilmente non è da escludersi l'intendimento ironico dalla parte del dio d'amore, cosicché anche qui d. varrebbe " sperperare ", che è il significato che ha, oltre che nel latino medioevale (v. Du Cange), anche presso Matasala, B. Latini, G. Villani e nel Novellino. La forma debole del participio passato pare dovuta a esigenza di rima.