dispersione
Termine statistico che indica una particolare proprietà di una distribuzione, cioè quanto essa sia dispersa attorno al suo valore centrale. Distribuzioni con una elevata d. assegnano un peso notevole a intervalli di valori lontani dalla media, o più in generale dal centro della distribuzione. Si possono definire diverse misure di dispersione. La più usata è senz’altro la varianza (➔), o la sua radice quadrata, nota come deviazione standard (➔). In alternativa alla varianza si può definire lo scarto medio assoluto, che calcola la media del valore assoluto (invece del quadrato) dello scarto tra la variabile e la sua media. Una misura alternativa, basata sui quantili (➔ quantile) della distribuzione, è l’intervallo interquartile, definito come la differenza tra il terzo e il primo quartile della distribuzione. Pertanto, l’intervallo interquartile racchiude il 50% della distribuzione di probabilità ed è tale che il restante 50% si distribuisce simmetricamente al di sotto e al di sopra dell’intervallo stesso. Maggiore è la lunghezza dell’intervallo, maggiore è la dispersione. In alternativa all’intervallo interquartile, è possibile calcolare l’intervallo interdecile, definito dalla differenza tra il nono e il primo decile della distribuzione e che racchiude l’80% delle osservazioni, invece del 50%. Il campo di variazione è un’altra misura di dispersione basata sui quantili (campionari). Esso è definito dalla differenza tra la più grande e la più piccola statistica d’ordine, ossia la differenza tra il più grande e il più piccolo valore osservato nel campione.