dispetto (agg.)
Significa " disprezzato ", in Pd XI 65, in riferimento alla Povertà (mille / cent'anni e più dispetta e scura / fino a costui si stette sanza invito), e 90, in riferimento a s. Francesco (dispetto a maraviglia): avvicinare nel disprezzo Povertà e Francesco è certamente intenzionale, data anche la rarità dell'aggettivo sia nell'opera di D. che nell'italiano antico.
Anche in If IX 91 O cacciati del ciel, gente dispetta, in riferimento ai demoni della città di Dite, i commentatori antichi interpretano " avuta in dispetto da Dio " (Boccaccio), " dispregiata da Dio " (Buti, Landino), fino al Tommaseo, " spregiata "; alcuni commentatori moderni, meno bene, spiegano " spregevole ", " abietta ".