dispiacere (verbo)
Si trova usato nella Commedia soltanto impersonalmente, alla III persona singolare con pronome personale: come formula di cortesia, in If XV 31 non ti dispiaccia, e XXIII 128 Non vi dispiaccia... dirci, o anche con valore di " sentirsi offeso, contrariato " (Pd X 61 Non le dispiacque, cioè " ne fu contenta ").
Ben più larga varietà di significati e di costrutti si riscontra fuori del poema. Costruito personalmente, vale propriamente " riuscire sgradito ", " dar fastidio " in senso morale (Rime LXVI 9 Io so che a voi ogni torto dispiace) o spirituale, per " riuscire doloroso ", " rincrescere " (Rime LXVII 13 la morte mia, che tanto mi dispiace) e può indicare azione penosa, che si fa contro voglia, come in Vn IX 2 l'andare mi dispiacea, che nel sonetto corrispondente (v. 2) è tradotto con l'andar che mi sgradia.
In Rime dubbie XVII 7 indica lo stato d'animo di donna che, dopo aver acceso la passione, non vuole più saperne (fuggendo mostri poi che ti dispiaccia).
Nella forma negativa il valore di assenza di contrarietà, consenso - già riscontrato in Pd X 61 - trova conferma in Vn XIX 22 a me non dispiace se la mi lascia stare.
Particolare attenzione merita Cv IV I 5 li quali [errori] biasimando credea far dispiacere, e, dispiaciuti, partire da coloro che per essi eran da me odiati; dove d. non è sostantivo - come erroneamente registrato dal Fiammazzo - ma verbo: far dispiacere sta per " rendere odioso " e il participio dispiaciuti indica l'effetto di tale azione (cioè: " una volta che essi fossero riusciti odiosi, eliminarli ").
Con più intenso valore di " recar offesa ", nel Fiore CXVII 13 come ch'io a Cristo ne dispiaccia, mentre l'espressione dello stesso Fiore CLIX 6 sì par ch'a Dio e al mondo dispiaccia sembra accostarsi al valore del participio in If III 63 a Dio spiacenti e a' nemici sui.
E appunto come participio, ma con più deciso valore di aggettivo, ricorre ancora nel Fiore CLVI 3 ve n'ha due dispiacenti, per indicare taluni comandamenti d'Amore " fastidiosi ", " sgraditi " a chi di esso vorrebbe soltanto gioir. V. SPIACERE.