DISPNEA (dal gr. δύσπνοια "respirazione difficile"; fr. dyspnée; sp. disnea; ted. Atemnot; ingl. dyspnoea)
Nell'uso comune il termine indica il perturbamento del respiro dipendente da un ostacolo alla circolazione dell'aria negli organi respiratorî, da disordini circolatorî, da stati tossici e infettivi, da perturbamenti funzionali nervosi (dispnea oggettiva), oppure le sensazioni penose accusate dagl'infermi in simili contingenze morbose (dispnea soggettiva). Se le due forme di solito procedono parallele, non di rado la dispnea è soltanto oggettiva, quando l'organismo riesca ad attuare meccanismi di compenso sufficienti a permettere un'adeguata aereazione polmonare, così da sopprimere il senso d'ambascia che deriva dalla fame d'aria, oppure quando esista uno stato d'ottundimento neuro-psichico tale da eliminare ogni possibilità di sofferenza (stati preagonici). D'altronde la dispnea può essere soltanto soggettiva, come avviene in certi psicopatici, nei quali è da escludersi ogni causa d'impedimento al compiersi dell'ossigenazione del sangue, e, ciò malgrado, viene accusata una molesta sensazione oppressiva toracica o d'affanno (dispnea d'origine cerebrale dei melanconici, neurastenici, isterici). La dispnea oggettiva per lo più s'accompagna a maggior frequenza degli atti respiratorî nell'unità di tempo (polipnea), altre volte a diminuzione (oligopnea), mentre aumenta la profondità dei singoli atti; spesso procede di pari passo con la cianosi e con alterazioni della meccanica respiratoria per l'intervento attivo dei muscoli ausiliarî del respiro (scaleni, cucullari, elevatori della scapola, sternocleidomastoidei, pettorali), obbligando anche il malato a tenere il tronco sollevato o eretto (ortopnea) per render più agevole il compito dei muscoli stessi. La dispnea può essere permanente, anche allo stato di riposo (dispnea statica), oppure comparire in forma d'accessi scatenati da varie influenze e soprattutto da sforzi fisici (dispnea cinetica, da sforzo). La dispnea è prevalentemente inspiratoria quando l'ostacolo si trovi nelle vie respiratorie superiori (per esempio nelle paralisi dei muscoli dilatatori delle corde vocali, nelle neoformazioni infiammatorie e tumorali, compressioni della laringe, della trachea, dei grossi bronchi, corpi estranei penetrati accidentalmente); è invece prevalentemente espiratoria se l'ostacolo è situato verso le ultime ramificazioni bronchiali, come nell'enfisema polmonare e nell'asma bronchiale; molto più spesso la dispnea è mista.
Il sintoma si manifesta in molte diverse contingenze morbose: per alterazioni degli ordegni nervosi che regolano il normale svolgimento della funzione respiratoria, per il venir meno della pervietà delle vie aeree, per una qualsiasi riduzione transitoria o permanente della superficie respirante polmonare, per alterazioni del regime circolatorio del sangue nell'ambito del polmone. La dispnea si presenta nelle anomalie dello scheletro toracico (deformazioni, rigidità), nelle affezioni dei muscoli respiratorî e dei centri nervosi che presiedono alla loro attività, nelle affezioni delle vie aeree (laringe, trachee, bronchi), nei casi in cui è soppressa una parte della superficie polmonare d'aereazione per processi morbosi intra- ed extrapolmonari, tali da diminuire la capacità del cavo toracico, nei perturbamenti circolatorî, specialmente nelle malattie del cuore (dispnea cardiaca) che conducono all'insufficienza del muscolo cardiaco, in molte affezioni dolorose; altri fattori causali sono gli stati febbrili, le anemie gravi, le intossicazioni per opera di veleni provenienti dall'esterno (gas asfissianti) o prodottisi nell'organismo per malattie del ricambio, come avviene negli stati uremici, nell'acidosi; i perturbamenti nervosi di natura riflessa determinati da alterazioni funzionali od organiche d'organi extratoracici (per esempio la dispnea dei dispeptici, degli epatici), certe lesioni organiche dei centri nervosi.