DISPOTISMO
Il Montesquieu nell'Esprit des lois considerò tre forme di governo: repubblicano, monarchico, dispotico. Con quest'ultimo termine (v. despota) egli designò il governo di un solo, senza legge e senza regola, che tutto può per la sua volontà e i suoi capricci. Il Montesquieu si riferiva però, in particolar maniera ai governi turchi e indicava come istituzione tipica di quella forma di governo il vizirato. Il principio del governo dispotico, secondo il Montesquieu, è il terrore in contrapposto alla virtù, principio della repubblica, e all'onore, principio della monarchia. Nello stato dispotico dev'esistere un'obbedienza estrema. L'educazione è servile. Il principio del governo dispotico è soggetto a corrompersi senza posa, perché esso governo è corrotto di sua natura.
Tale governo non si mantiene che quando talune circostanze, determinate dal clima dalla religione e dalla natura del popolo, lo forzano a seguire un qualche ordine. Come risulta evidente si tratta di una concezione particolare del dispotismo, per quanto esatto sia il criterio d'identificazione di questa forma di governo. Il Montesquieu afferma che il dispotismo si distingue dal governo assoluto, dal monarcato per l'assenza di leggi limitatrici o regolatrici del potere del capo dello stato. Tuttavia tale governo non implica necessariamente un elemento di corruzione. Il dispotismo può riuscir anche illuminato e benefico per il popolo. Vi ha però da osservare che dispotismo non significa sempre monarcato; si può avere dispotismo di assemblee, di oligarchie, ecc. e gli esempî anche recenti non mancano. Il governo dispotico si caratterizza perciò non già dalla forma assunta dal governo, ma dalla maniera di esercitare l'autorità di comando.
Il dispotismo attrasse in ogni tempo l'attenzione dei pubblicisti. Aristotele nella sua Politica (lib. V, c. XI) stigmatizzò il dispotismo contrario alla natura dell'uomo nella società e il Machiavelli nel Principe sottopose a un'acutissima analisi questo fenomeno sociale. Sono pure da segnalare il Guizot (Histoire de la civilisation, IV) e Benjamin Constant (Cours de politique constitutionnelle) benché, seguendo l'indirizzo del loro tempo, abbiano confuso il dispotismo con il governo assoluto. Dev'essere ancora ricordato un saggio giovanile del Mirabeau (Essai sur le despotisme) inspirato direttamente dalle dottrine del Rousseau.