distanza
distanza [Der. del lat. distantia, dal part. pres. distans -antis di distare "stare lontano", comp. di dis- e stare] [ALG] La lunghezza del tratto di linea retta che congiunge due punti, o, più generic., la lunghezza del percorso fra due luoghi, due oggetti. Il concetto di d., così enunciato, presuppone che l'ordinario spazio tridimensionale sia dotato di una struttura geometrica che permette di definire matematicamente un segmento di retta tra due punti e la sua lunghezza; tale struttura è la geometria riemanniana. ◆ [ALG] D. angolare: tra due punti A, B, relativ. a un terzo punto O (per es., nell'ottica, il punto d'osservazione), è la misura dell'angolo AOB. ◆ [OTT] D. coniugate: per un sistema ottico, le distanze relative a coppie di punti coniugati dai relativi piani principali. ◆ [OTT] D. della visione distinta: la distanza minima di oggetti dei quali l'occhio è ancora in grado di dare immagini bene a fuoco, assunta convenz. pari a 0.25 m. ◆ [ASF] D. di astri: costituiscono una delle grandezze di più difficile misurazione tra quelle astronomiche e astrofisiche (basta ricordare che le prime misure attendibili si sono avute soltanto nel 1838) e per esse si mettono in opera vari metodi: v. distanze in astronomia. ◆ [GFS] D. di due punti del terreno: nella topografia, la distanza tra i piedi delle perpedicolari abbassate dai due punti a un medesimo piano orizzontale. ◆ [ELT] D. di minimo salto: v. radiopropagazione: IV 718 e. ◆ [INF] D. di unicità: v. crittografia: II 65 c. ◆ [ALG] D. di un punto: da un altro punto, la lunghezza del segmento di retta (nella geometria euclidea, altrimenti del segmento di geodetica) che li congiunge; da una retta o da un piano, la lunghezza del segmento di perpendicolare dal punto alla retta o al piano. ◆ [ALG] D. euclidea e pseudoeuclidea: v. varietà riemanniane: VI 497 f. ◆ [OTT] D. focale: per un sistema ottico, la d. di ognuno dei due fuochi dal rispettivo piano principale (prima e seconda d. focale: v. sistemi ottici: V 313 b). ◆ [ASF] D. polare: la d. angolare di un astro dal polo nord celeste, pari al complemento della declinazione. ◆ [RGR] D. propria: v. tetrade: VI 250 d. ◆ [ASF] D. ridotta: per una cometa o un pianeta, la distanza tra il punto d'intersezione della perpendicolare da essi condotta al piano dell'orbita della Terra e la Terra stessa o il Sole. ◆ [ASF] D. stellari: v. stella: V 617 d. ◆ [ALG] D. tra due figure o insiemi di punti: l'estremo inferiore (tratteggiato nella fig.) dell'insieme delle d. tra il generico punto A di una figura e il generico punto B dell'altra figura. ◆ [ALG] D. tra due rette sghembe: la lunghezza del segmento dell'unica perpendicolare comune che le congiunge, la retta di minima distanza. ◆ [ALG] D. tra rette parallele o tra piani paralleli: la lunghezza di un segmento di perpendicolare comune tra le rette o i piani. ◆ [ASF] D. zenitale: la d. angolare di un astro dallo zenit del luogo, pari al complemento dell'altezza sull'orizzonte e perciò detta anche colatitudine; in termini più generali, è una delle tre coordinate geometriche polari. ◆ [ASF] Effetto di d.: la variabilità riscontrabile nella costante di Hubble (e quindi nel relativo indicatore di d. sulla velocità di allontanamento) ricavata per galassie a varia distanza: v. distanze in astronomia: II 219 f. ◆ [ASF] Indicatori di d.: oggetti celesti di cui si conoscano la luminosità assoluta o le dimensioni, i quali permettono, per confronto, di risalire alla d. di oggetti lontani: v. distanze in astronomia: II 218 d e Universo, origine dell': VI 432 f. ◆ [STF] [ASF] Metodo delle d.: metodo per determinare la longitudine geografica, sia in terra che in mare, basato sull'uso di tavole nelle quali si entra con le distanze angolari del Sole, della Luna, dei pianeti maggiori e delle stelle principali, misurate dall'osservatore e confrontate con quelle delle effemeridi astronomiche; è caduto pratic. in disuso con la distribuzione via radio di segnali orari. ◆ [ASF] Modulo di d.: la differenza tra la magnitudine apparente e quella assoluta di un oggetto celeste, utilizzabile per ricavare la distanza di esso: v. distanze in astronomia: II 218 d. ◆ [MTR] [ASF] Unità di d. astronomica: la distanza media Terra-Sole, convenz. assunta pari a circa 1.496 1011 m, di simbolo UA: v. costanti astronomiche: I 807 e e Tab. 4.1.