distanza
Nel significato di " spazio che divide un luogo da un altro " compare in Cv III V 6 Platone... scrisse... che la terra col mare era bene lo mezzo di tutto, ma che 'l suo tondo tutto si girava a torno al suo centro, seguendo lo primo movimento del cielo; ma tarda molto per la sua grossa matera e per la massima distanza da quello. La medesima accezione è attestata in If XXVI 134 n'apparve una montagna, bruna / per la distanza, e Pg XXIX 48 i' fui sì presso di lor fatto, / che l'obietto comun, che 'l senso inganna, / non perdea per distanza alcun suo atto. Con maggiore intensità di significato in Pd VII 9 [le anime] quasi velocissime faville / mi si velar di sùbita distanza: " di subito dilungandosi volaro da lui come fossero velocissime faville, intra le quali e l'occhio si v'ha velamento d'aere " (Ottimo); " mi furono sottratte alla vista dal loro velocissimo allontanarsi " (Chimenz).