distillare
Esclusivo della Commedia, dove ricorre sia in senso proprio che figurato. Con costrutto transitivo è in Pg XV 95 Indi m'apparve un'altra [donna] con quell'acque / giù per le gote che 'l dolor distilla, nel significato proprio di " far stillare ", " far gocciolare " (cfr. Ierem. 9, 18 " palpebrae nostrae defluant aquis "; Ps. 118, 136 " Exitus aquarum deduxerunt oculi mei "). In senso metaforico, in Pd XXV 71 Da molte stelle mi vien questa luce; / ma quei la distillò nel mio cor pria / che fu sommo cantor del sommo duce, anche se, con il Tommaseo, possiamo ipotizzare che " la luce (quando s'immagini come sostanza e non come vibrazione) passando per tanti mezzi può dirsi distillata ". Più semplicemente spiega il Buti: " cioè la misse ".
Con costrutto intransitivo, ancora in senso proprio, in If XXIII 97 Ma voi chi siete, a cui tanto distilla / quant'i' veggio dolor giù per le guance?: " idest colat ", spiega Benvenuto; e allo stesso modo intendono quasi tutti i commentatori antichi e moderni che vedono in dolor una sineddoche: " La cosa segnata pel segno, il dolore per le lagrime " (Lombardi). Diversamente Casini-Barbi (" ai quali il dolore spreme dagli occhi tante lagrime ecc.; cfr. una locuzione conforme in Inf. XII 135 "), che citano anche Petrarca Rime LV 8 " Conven ch'il duol per gli occhi si distille / dal cor ". Il passo è analogo a quello - in cui d. ha valore figurato - di Pd XXXIII 63 quasi tutta cessa / mia visïone, e ancor mi distilla [" mi scende a goccia a goccia "] / nel core il dolce che nacque da essa. In Pd VII 67 Ciò che da lei [divina bontà] sanza mezzo distilla / non ha poi fine, vale " provenire ", " derivare ", come chiosa il Buti. V. anche STILLARE.