distringere
Il termine, che si trova adoperato solo in poesia e sempre in rima, compare dieci volte, nove delle quali ci presentano la forma ‛ distretto '. Il participio passato può assumere valore di aggettivo, e come tale è usato in tre luoghi della Vita Nuova e in uno del Fiore.
Il verbo è intensivo di " stringere ", " restringere "; vale perciò " stringere forte ", " trattenere ", " tenere stretto ", come risulta particolarmente in Rime CVI 86 dove si dice che l'avaro come con dismisura... rauna, / così con dismisura... distringe, ossia come senza misura accumula ricchezze, così senza misura le tiene " nascoste ", " strette ".
In Pg VI 104 si dice che gl'imperatori abbandonano l'Italia per cupidigia di costà distretti, " trattenuti " oltr'Alpe dalla brama di governare la Germania. Secondo alcuni commentatori, il per introdurrebbe un complemento di agente, e pertanto la cupidigia sarebbe la causa dell'indifferenza degl'imperatori per l'Italia, e non il fine. Ma a tale significato si giunge anche dando a per valore causale.
Più concreto, più materiale il senso che il verbo ha in If XIX 127 Né si stancò d'avermi a sé distretto, non si stancò di " tenermi stretto fortemente " a sé, espressione in cui è adombrato il premuroso affetto di Virgilio per la salute di D. (per il testo cfr. Petrocchi, ad l., e la nota a Pg III 12).
Delle tre occorrenze del Fiore, si ha valore concreto in CCXXIX 14 La prima volta i' vi fu' ben distretto, " fui trattenuto " (ma altri spiega " fui sconfitto, fallii "); esempi di uso traslato in LX 8 Amor m'ha si distretto / di vo', Amore " mi ha preso " di voi, " mi stringe il cuore " per la passione che ho di voi, e in CXXXVIII 8 egli ha avuto il cuor molto distretto, " è rimasto molto dispiaciuto, deluso " (" gli si è stretto il cuore per il dispiacere "). Come aggettivo, ‛ distretto ' è presente in quattro luoghi, sempre nel significato di " intimo ", " stretto ", " vicino ", " prossimo ", da riferirsi a ‛ parente ', ‛ amico ', ‛ persona '. Così in Fiore CCX 12 egli eran distretti parenti; Vn XXXIII 1 così distretta persona di questa gloriosa, persona così " vicina ", così " imparentata " con Beatrice. In XXXII 1 questi fue tanto distretto di sanguinitade [" stretto consanguineo ", " parente molto stretto "] con questa gloriosa, si noti l'uso della preposizione ‛ con ', mentre nell'altro caso la preposizione dipendente dall'aggettivo è ‛ di '; in XXXIII 4 d. è costruito con ‛ a ': si lamenta questo mio caro e distretto a lei, cioè questo " mio amico e suo parente " (Del Monte). Per la variante distretta [la mente mia] di Pg III 12, in luogo di ristretta (e in genere per l'alternanza tra i due participi) cfr. Petrocchi, ad l. Da ricordare infine distretti, variante di costretti, in If XI 21.