dito [plur. dita e diti]
In unione con il verbo ‛ mostrare ', nel senso di " additare ", in If V 68 più di mille / ombre mostrommi e nominommi a dito; Pg XXIV 19; If XXXIX 26 io vidi lui... / mostrarti e minacciar forte col dito, dove l'espressione ‛ col d. ' può dipendere, nello stesso tempo, da mostrarti e da minacciar forte. Nello stesso significato, con altri verbi, in Pg XXVI 116 questi ch'io ti cerno / col dito, e V 3 di retro a me, drizzando 'l dito, / una gridò: " Ve' che non par che luca / lo raggio... a quel di sotto... ".
In altri casi il sostantivo ricorre in espressioni che significano " attirare l'attenzione ": If X 129 [Virgilio disse]: " e ora attendi qui ", e drizzò 'l dito (" per farlo attento ", Landino; " per eccitar l'attenzione e per additare il cielo, ov'è Beatrice ", Tommaseo), non diversamente da Sordello, che nella valletta dei principi, all'appressarsi della mala striscia, attirò a sé Virgilio, dicendo: " Vedi là 'l nostro avversaro "; / e drizzò il dito perché 'n là guardasse (Pg VIII 96).
Particolarmente significativo il passo di If XXV 45: nella bolgia dei ladri D. intuisce che sta per assistere a uno spettacolo veramente straordinario, e invita Virgilio a una silenziosa e vigile attesa: acciò che 'l duca stesse attento, / mi puosi 'l dito su dal mento al naso, col gesto tipico che " l'uomo fa, quando vuole ch'altrui stia cheto e attento, quasi ponendo stanga e chiusura alla bocca ", dice il Buti; altri commentatori rimandano al " digito compesce labellum " di Giovenale (I 160), e a Ovidio (Met. IX 692).
Il termine ricorre ancora in Cv I VII 9 la natura... fa cinque dita ne la mano, e non più né meno; If XXIX 85 O tu che con le dita ti dismaglie, detto da Virgilio a uno dei falsari, che come gli altri menava spesso il morso / de l'unghie sopra sé per la gran rabbia / del pizzicor (vv. 79-81); Pg VII 52 'l buon Sordello in terra fregò 'l dito, per tracciarvi una riga; XII 133, Pd XXII 110.
Da notare infine l'uso del vocabolo in modi di dire o espressioni, talune delle quali vive ancor oggi: Cv III I 6 nessuno dee l'amico suo biasimare palesemente, però che a se medesimo dà del dito ne l'occhio; Rime CXIV 8 piacemi di prestare un pocolino / a questa penna lo stancato dito; Pd XXXII 57; XXVIII 58 Se li tuoi diti non sono a tal nodo / sufficïenti, non è maraviglia, " e parla al modo usato, usando permutazione, ponendo li diti per lo ingegno, e lo nodo per la malagevilezza del dubbio " (Buti).