diuretico
Sostanza che favorisce la diuresi.
I d. si possono classificare, riguardo al loro meccanismo d’azione, in tre tipi: quelli che aumentano il flusso renale plasmatico, quelli che aumentano l’escrezione renale di sodio e risparmiano potassio, e quelli che diminuiscono il riassorbimento di acqua e sodio a livello dell’ansa di Henle del rene. Nel primo e nel terzo gruppo possono rientrare anche i d. osmotici (mannitolo, glicerolo), che richiamano fluidi nel comparto extracellulare, aumentano il filtrato glomerulare, inibiscono la secrezione di renina e aumentano l’escrezione di molti elettroliti. Hanno azione d. del primo t ipo anche i calcioantagonist i (vasodilatazione del l ’arteria e arteriole renali ) e le sostanze che espandono i l volume plasmatico in caso di ipovolemia (ripristinano il flusso renale). I d. risparmiatori di potassio agiscono sui canali per il sodio nel tubulo distale finale e nei collettori, hanno azione sinergica con altri d. e riducono l’escrezione di potassio: sono l’amiloride e gli antagonisti dell’aldosterone (spironolattone, canreonato). I più efficaci sono i cosiddetti d. dell’ansa, inibitori del trasporto di sodio, potassio e cloro. Agiscono sul tratto ascendente dell’ansa di Henle, causando un blocco del trasporto di questi ioni: sono la furosemide, la torasemide, l’acido etacrinico e altri. Anche i d. tiazidici agiscono sull’ansa di Henle, ma sono meno potenti dei precedenti, perché inibiscono soltanto il trasporto di sodio e cloro: la clorotiazide, l’idroclorotiazide, il clortalidone, l’indapamide e altri.
In terapia i d. sono impiegati per diminuire il volume dei fluidi circolanti in caso di sovraccarico, per curare gli edemi, per ripristinare anormali composizioni dei liquidi corporei, per essere d’aiuto (sinergia) con altri farmaci attivi sul sistema cardiovascolare e renale. I d. sono quindi una classe essenziale di farmaci per la terapia dello scompenso cardiaco congestizio, dell’ipertensione, dell’ascite, dell’insufficienza renale cronica.
La diminuzione del volume circolante può causare ipotensione e oliguria secondaria. La perdita di elettroliti in eccesso può provocare disturbi cardiaci (aritmie), muscolari (astenia, crampi) e mentali (disorientamento). L’accumulo di potassio in caso di insufficienza renale o di abuso di d. risparmiatori di potassio può dare gravi aritmie cardiache. Quasi tutti i d. possono, con diversi meccanismi, aumentare la glicemia e la tolleranza al glucosio. L’alterazione dell’equilibrio acido-base può essere la conseguenza della somministrazione di d. tiazidici e di spironolattone.