divina adoratrice (o sposa divina di Ammone)
(o sposa divina di Ammone) Titolo che tradizionalmente spettava alla sposa del sovrano come officiante nel tempio di Ammone a Tebe. Nel Terzo periodo intermedio (1069-664 a.C.) la carica assunse un valore più prettamente politico. Con essa, infatti, il sovrano poteva controllare le tendenze secessioniste di Tebe, la città di Ammone, in cui si era stabilito il potere teocratico del sommo sacerdote. D.a. poteva essere solo una figlia del re che era obbligata al nubilato. La carica veniva trasmessa tramite adozione. Le d.a. avevano prerogative reali e i loro nomi erano iscritti nel cartiglio.