Divinae Sapientiae
. Lettera di Clemente V, da Avignone, del 26 luglio 1309, a Enrico VII, eletto re dai principi elettori il 27 novembre 1308 a Francoforte sul Meno e incoronato re ad Aquisgrana il 6 gennaio 1309.
Clemente ratifica l'elezione, annunciatagli da un'ambasceria, e risponde alla richiesta di Enrico di essere unto e incoronato imperatore (" te... regem electum... declaramus regem Romanorum "), comunicandogli insieme di essere pronto " ex nunc " a concedergli la " unctionem, consecrationem et Imperii Romani coronam "; il che però, per i molti impegni pressanti e già presi, si stabilisce che dovrà avvenire a Roma nella basilica di S. Pietro, nel giorno della Purificazione di Maria, tra due anni (e cioè il 2 febbraio 1311; Enrico sarà invece incoronato in S. Giovanni Laterano il 29 giugno 1312). Nel proemio, Clemente riprende l'immagine dei " duo luminaria magna " (Gen. 1, 16), il sole e la luna, posti in cielo " ut orbem vicibus alternis illustrent " per indicare il ‛ sacerdotium ' e l'‛ imperium ', voluti da Dio " ad plenum regimen et gubernationem spiritualium mundanorumque ".
Nella lettera di D. ai signori d'Italia (Ep V 30), dove è il ricordo puntuale di un'altra lettera di Clemente, " Exultet in gloria ", del 10 settembre 1310, si accenna ai due luminari, il sole e la luna, ma se si accetta la simbologia del luminare maggiore e minore, si prospetta sì la complementarità dei due astri, e però anche l'aiuto possibile del minore: ut ubi radius spiritualis non sufficit, ibi splendor minoris luminaris illustret. In Mn III IV 1 ss. D. negherà la subordinazione del " regimen temporale " di fronte al " regimen spirituale ", dedotta dalla dipendenza della luce della luna dalla luce del sole; e la sua ideologia troverà poi espressione nel simbolo dei due soli (Pg XVI 106-108).
Bibl. - La lettera è pubblicata in Mon. Germ. Hist., Legum sectio, IV (Constitutiones et acta publica imperatorum et regum) IV I, ediz. I. Schwalm, Hannover 1906, n. 298, 261-263.