divinatore
Deverbale di ‛ divinare ', " predire il futuro ", " conoscere le cose future "; vale propriamente " indovino ", " mago ", ma nel Roman de la Rose spesso devin indica gl'indovini che truffavano con le loro storie e con le loro divinazioni (cfr. Petronio). Con il valore dispregiativo di " imbroglione " il termine s'incontra in Fiore CXXXIV 10, riferito a Falsembiante e a Costretta-Astinenza, che nei versi seguenti sono detti ancora ingannatori e tapinatori.