DIZFŪL (A. T., 92)
L È la capitale e la città più industre del Khūzistān; sorge sulle rive dell'Āb-idiz, che manda le sue acque per il Kārün al basso Tigri (posizione: 32° 24′ N., 48° 32′ E.). Il nome attuale della città (in persiano "rocca del ponte"; l'antico nome locale era Andālmishk) ricorda il celebre ponte a 21 archi e l'antico castello (si vuole fatto costruire dai Sassanidi; la zona prossima all'abitato è di grande interesse archeologico), posto a difendere il passaggio attraverso una delle poche valli trasversali che incidono, da questa parte, il margine dell'altipiano iranico e permettono di risalire dalla pianura litoranea fin nel cuore della Persia. Dizfūl si stende in mezzo a un fertile distretto agricolo, che produce cereali, agrumi e soprattutto indaco: agli stabilimenti per la tintura delle stoffe e per la preparazione dei feltri la città deve il suo recente sviluppo, cui hanno dato nuovo impulso, negli ultimi anni, le miniere di zolfo e di bitume, e massime l'estrazione del petrolio, che si è andata estendendo nel bacino del medio Kārūn. Le altre industrie dànno pregiati articoli di lana, sellerie, mantelli, scialli, tappeti, ecc. Dizfūl commercia con il S., lungo il Kārūn; manca di comunicazioni dal N. e dall'E. Ha oltre 20 mila abitanti.