dizionario
Il dizionario (lat. mediev. dictionarium > dictio, -ionis «espressione, discorso») costituisce indubbiamente uno degli strumenti più importanti per la conoscenza e la salvaguardia delle lingue. Mediante esso si può documentare l’intero lessico, fornendo informazioni sul significato, la grammatica, il valore stilistico, le combinazioni sintattiche, la diffusione e la storia delle parole. La disciplina che ha come oggetto la redazione e l’analisi scientifica dei dizionari è la ➔ lessicografia.
I dizionari italiani vantano una tradizione plurisecolare, che fa capo già ai ➔ glossari tardomedievali e soprattutto all’attività lessicografica dell’Accademia della Crusca (➔ accademie nella storia della lingua), che pubblicò tra il 1612 e il 1728-39 quattro edizioni del Vocabolario degli Accademici della Crusca (la quinta, iniziata nel 1863, si interruppe nel 1923 al vol. 11° e alla voce ozono). Particolarmente intensa fu l’attività lessicografica nel corso dell’Ottocento, non a caso definito «il secolo dei vocabolari» (Marazzini 2009).
In questa voce si offrirà una panoramica dei principali dizionari italiani contemporanei, segnalando sin dall’inizio che la produzione italiana moderna di dizionari è di altissimo livello per qualità dell’ideazione e della produzione editoriale e si presenta alla pari al confronto con le grandi imprese lessicografiche internazionali.
I più importanti e più diffusi sono i dizionari dell’uso o generali. Di solito vengono pubblicati in un unico volume per garantirne la maneggevolezza. I dizionari dell’uso comprendono le voci (in media all’incirca 90.000-130.000 lemmi) con cui un parlante italofono potenzialmente può entrare in contatto in modo passivo o attivo. Naturalmente, questi dizionari non possono raccogliere per intero il lessico italiano, ma le assenze sono prevalentemente costituite da neoformazioni e prestiti recenti o voci specialistiche di ambito tecnico-scientifico; sebbene dichiaratamente sincronici, questi dizionari ospitano anche voci della tradizione letteraria di fatto uscite dall’uso contemporaneo, anche scritto. Le opere più importanti e autorevoli sono il Vocabolario della lingua italiana, di Nicola Zingarelli (Bologna, prima edizione in fascicoli dal 1917 al 1922), il Dizionario Garzanti della lingua italiana (Milano 19651), Il dizionario della lingua italiana di Giacomo Devoto e Gian Carlo Oli (Firenze 19711), il Vocabolario italiano di Emidio De Felice e Aldo Duro (Palermo 19741), il Dizionario Italiano (DISC) di Francesco Sabatini e Vittorio Coletti (Firenze 19971), il Vocabolario della lingua italiana edito dalla Treccani e diretto da Aldo Duro (4 voll. in 5 tomi, Roma 1986-1991), Il Treccani, diretto da Raffaele Simone (Roma 2004). Un posto particolare spetta al Grande dizionario italiano dell’uso (GRADIT), diretto da Tullio De Mauro (6 voll., Torino 1999-2000, più due volumi di supplemento nel 2003 e nel 2007), che comprende circa 250.000 lemmi nonché numerosi sintagmi, composti e locuzioni (le cosiddette unità polirematiche, con significative aperture, in quest’ambito, anche ai nomi propri).
Contrariamente ad altre epoche, lo scopo principale dei dizionari dell’uso non è la selezione delle parole secondo criteri puristici e valutativi, ma la completezza della documentazione: viene quindi preso in considerazione il lessico di tutti i settori della vita e di tutti i livelli d’uso, comprese le voci gergali e volgari e altre parole ‘delicate’ (tabù, lessico erotico-sessuale). A livello di microstruttura vengono fornite informazioni dettagliate sulla grammatica, sulla semantica, sulle modalità d’uso, sull’origine e sulla storia delle parole nonché su sinonimi, antonimi e derivati. Dato che quasi tutti i dizionari dell’uso vengono aggiornati regolarmente (nel caso dello Zingarelli ogni anno), essi riflettono anche le tendenze più recenti dello sviluppo lessicale. Accanto alle edizioni cartacee esistono di norma anche versioni su CD-ROM o su penna USB che – grazie alle loro peculiari funzioni di ricerca, peraltro assai varie da testo a testo – permettono indagini molto dettagliate sulla storia, sulle strutture e sulla stratificazione del lessico.
Esistono parecchi dizionari di alto livello scientifico dedicati specialmente alla dimensione storica del lessico. I dizionari etimologici concentrano l’attenzione sull’origine delle parole, prendendo talora in considerazione anche la cosiddetta etimologia remota (curry < ingl. curry < tamil kari). Lo scopo dei dizionari storici è invece la documentazione dell’intera storia delle parole, dalle origini ai giorni nostri, in tutte le varianti formali e semantiche (➔ etimologia).
Il più importante dizionario etimologico moderno è il DELI (Dizionario etimologico della lingua italiana) di Manlio Cortelazzo e Paolo Zolli (5 voll., Bologna 1979-19881, poi in volume unico 19992). Il suo predecessore più significativo è il Dizionario etimologico italiano (DEI) di Carlo Battisti e Giovanni Alessio (5 voll., Firenze 1950-1957). Tra i dizionari storici spicca il Grande dizionario della lingua italiana (GDLI), fondato da Salvatore Battaglia (21 voll., Torino 1961-2002), che offre un’ampia documentazione storica del lessico italiano con informazioni dettagliate sulla semantica e sulle varianti formali delle parole, fornendo anche citazioni illustrative con l’indicazione precisa delle fonti. Le informazioni sull’origine delle parole sono riassunte in modo sintetico alla fine degli articoli.
Il più importante predecessore del GDLI è il Dizionario della lingua italiana di Niccolò Tommaseo e Bernardo Bellini (8 voll., Torino 1861-1879). Ancora in corso di pubblicazione è il Lessico etimologico italiano (LEI), fondato da Max Pfister (Wiesbaden, edizione in fascicoli a partire dal 1979), di cui finora sono usciti 11 volumi (100 fascicoli) da a a caput e i primi fascicoli della lettera D a cura di Marcello Aprile. Seguendo il metodo del Französisches Etymologisches Wörterbuch (FEW) di Walther von Wartburg (25 voll., Bonn - Basilea 1922-2002), il LEI prevede un’ampia documentazione storica dell’intero lessico italiano, anche dialettale, oltre che approfondite discussioni etimologiche. Disponiamo di versioni elettroniche su CD-ROM del DELI e del dizionario di Tommaseo e Bellini, mentre il GDLI si può consultare solo nell’edizione cartacea. I volumi del LEI diventano fruibili on-line tre anni dopo la loro pubblicazione a stampa.
Viste la vitalità e la varietà dei dialetti italoromanzi nel passato e ancora oggi, alla lessicografia dialettale italiana spetta un ruolo particolarmente importante. Esistono moltissimi dizionari dialettali di alto livello, redatti sia da dialettologi specializzati che da appassionati. A mo’ d’esempio si possono citare il Dizionario etimologico grosino (DEG) di Gabriele Antonioli e Remo Bracchi (Grosio 1995), il Vocabolario delle parlate liguri (VPL) di Giulia Petracco Sicardi et al. (4 voll., Genova 1985-1992), il Dizionario abruzzese e molisano (DAM) di Ernesto Giammarco (5 voll., Roma 1968-1985), il Vocabolario dei dialetti salentini (Terra d’Otranto) (3 voll., Monaco 1956-1961), il Nuovo dizionario dialettale della Calabria (NDC) di Gerhard Rohlfs (Ravenna 1977) e il Vocabolario siciliano (VS), fondato da Giorgio Piccitto e poi diretto da Giovanni Tropea e quindi da Salvatore C. Trovato (5 voll., Catania - Palermo 1977-2002).
Il Dizionario etimologico dei dialetti italiani di Manlio Cortelazzo e Carla Marcato (Torino 1992) offre una panoramica generale, con cenni etimologici. Ampie informazioni bibliografiche si trovano nel Supplemento bibliografico del LEI (Wiesbaden 20103) che registra – in ordine alfabetico e in ordine geografico – migliaia di studi e dizionari delle varie zone dialettali.
Il lessico è in continua evoluzione. Nascono continuamente parole nuove, spesso di uso occasionale e di durata effimera, che per lo più non entrano nei dizionari dell’uso ma vengono registrate nei dizionari di neologismi, che quindi riflettono in modo particolarmente autentico e immediato la vitalità e la creatività del lessico. La tradizione moderna dei dizionari di neologismi inizia col Dizionario moderno di Alfredo Panzini (Milano 19051, con nuove edizioni e appendici, a cura di Bruno Migliorini, fino al 1963).
Negli anni Ottanta esce il Dizionario di parole nuove 1964-1984 (DPN) di Manlio Cortelazzo e Ugo Cardinale (Torino 19861, 19892) che si pone esplicitamente nella tradizione del Panzini. Seguono poi parecchie pubblicazioni analoghe: Claudio Quarantotto, Dizionario del nuovo italiano (Roma 1987) e Dizionario delle parole nuovissime (Roma 2001); Augusta Forconi, Dizionario delle nuove parole italiane (Milano 1990); Ottavio Lurati, 3000 parole nuove. La neologia negli anni 1980-1990 (Bologna 1990); Andrea Bencini e Eugenia Citernesi, Parole degli anni Novanta (Firenze 1992); Giovanni Adamo e Valeria Della Valle, Neologismi quotidiani. Un dizionario a cavallo del millennio 1998-2003 (Firenze 2003), 2006 parole nuove. Un dizionario di neologismi dai giornali (Milano 2005) e Neologismi (Roma 2008). Entrano in questa categoria anche i volumi di supplemento al GDLI (2004 e 2009) e al GRADIT (2003 e 2007). Sulla base della documentazione dei dizionari di neologismi che in media contengono tra le 3000 e le 5000 voci, sono facilmente analizzabili – grazie anche alle versioni elettroniche ed agli indici sistematici – i principali meccanismi che agiscono nell’evoluzione del lessico contemporaneo (neoformazioni interne, cambiamenti semantici, prestiti da altre lingue).
La più ampia raccolta dei forestierismi italiani è ad oggi il Dizionario delle parole straniere nella lingua italiana di Tullio De Mauro e Marco Mancini (Torino 2001), che peraltro non arricchisce di molto la documentazione del GRADIT. Per avere informazioni più approfondite sui prestiti da singole lingue e in singoli settori ci si può avvalere di studi specializzati, come, per es., Andrea Dardi, Dalla provincia all’Europa. L’influsso del francese sull’italiano tra il 1650 e il 1715 (Firenze 1992) e Roberta Cella, I gallicismi nei testi dell’italiano antico (dalle origini alla fine del sec. XIV) (Firenze 2003), nei quali però si intrecciano interessi lessicologici e lessicografici.
Dizionari di forestierismi in senso proprio sono il Vocabolario critico degli ispanismi siciliani di Andreas Michel (Palermo 1996), il Dizionario delle parole russe che s’incontrano in italiano di Giorgio Maria Nicolai (Roma 2003) e i fascicoli della sezione dei Germanismi del LEI curata da Elda Morlicchio (Wiesbaden 2000-), di cui nel 2008 erano usciti 5 fascicoli. Rimangono notevoli lacune, dato che i repertori esistenti non di rado offrono una documentazione carente o antiquata o presentano deficienze metodologiche (come, per es., il Dizionario degli anglicismi nell’italiano postunitario di Gaetano Rando, Firenze 1987). Per molte lingue o gruppi di lingue, ad es. gli orientalismi, non esiste nessun dizionario specializzato.
Nella lessicografia moderna le parole di carattere volgare, gergale o osceno vengono ormai registrate senza alcuna restrizione puristica o valutativa. Anche per questo settore del lessico esistono repertori specializzati, come, per es., quelli di Gian Ruggero Manzoni e Emilio Dalmonte, Pesta duro e vai trànquilo. Dizionario del linguaggio giovanile (Milano 1980); Santi Correnti, Il miglior perdono è la vendetta. Storia e dizionario del linguaggio mafioso (Milano 1987); Augusta Forconi, La mala lingua. Dizionario dello «slang» italiano. I termini e le espressioni gergali, popolari, colloquiali (Milano 1988); Ernesto Ferrero, Dizionario storico dei gerghi italiani. Dal Quattrocento a oggi (Milano 1991). Per l’ambito erotico disponiamo dell’ottimo Dizionario letterario del lessico amoroso. Metafore, eufemismi, trivialismi (Torino 2000) di Valter Boggione e Giovanni Casalegno, che comprende anche un’ampia documentazione storica.
I ➔ linguaggi settoriali si distinguono per un lessico molto tecnico, di cui spesso nemmeno gli specialisti arrivano a venire a capo senza difficoltà. Sono quindi indispensabili dizionari che raccolgano e spieghino la terminologia specialistica dei singoli settori. Tali sono, per es., Antonio Cancellara e Rossana Cancellara, Dizionario medico (Roma 2003); Mario Gabbrielli e Sandro De Bruno, Dizionario di finanza. Oltre 4000 voci del linguaggio finanziario, bancario, assicurativo, economico e amministrativo (Milano 20001, 20062); Hadumod Bussmann, Lessico di linguistica (Alessandria 2007, trad. it. a cura di Paola Cotticelli Kurras).
Altre opere sono oggi antiquate (per es., i dizionari di Aldo Libertaio Cerchiari, Vocabolario dello sport, Milano 1927, o di Mario Medici, Glossario di linguaggio sportivo, Roma 1965). Informazioni utili sui vari settori si ricavano anche dai dizionari enciclopedici generali come La Piccola Treccani. Dizionario enciclopedico (12 voll., Roma 1995-1997) e l’Enciclopedia Zanichelli. Dizionario enciclopedico di arti, scienze, tecniche, lettere, filosofia, storia, geografia, diritto, economia (Bologna 19941, volume unico). Nel complesso risulta però evidente che anche nell’ambito dei linguaggi settoriali mancano opere lessicografiche di conio più propriamente linguistico, innanzitutto per quanto riguarda le varietà d’uso e la storia delle diverse terminologie.
I dizionari dei sinonimi e dei contrari raccolgono classificandole le parole legate ai lemmi da una relazione di sinonimia, quasi-sinonimia o contrarietà (tecnicamente, antonimia). In questo campo le opere più significative sono il Dizionario Garzanti dei sinonimi e dei contrari (curato da Pasquale Stoppelli, Milano 1991), l’innovativo Dizionario dei sinonimi e dei contrari dell’Istituto della Enciclopedia Italiana, progettato e diretto da Raffaele Simone (con CD-Rom; Roma 2003); e il Dizionario dei sinonimi e dei contrari della UTET, progettato e diretto da Tullio De Mauro (con CD-Rom; Torino 2009).
Una categoria poco affollata è quella dei dizionari analogici, molto diffusi invece nei paesi di lingua inglese (ma anche in Francia e in Germania). Essi raccolgono in modo razionale le parole che hanno a che fare con una parola lemma (per es., vino, uva, bevitore, ubriachezza, etilismo, ecc.). Lo stesso Raffaele Simone ha progettato e diretto per la UTET un originale e imponente Grande dizionario analogico della lingua Italiana (2 voll., con CD-Rom; Torino 2009). Si tratta di un’iniziativa che non ha precedenti in Italia, se si eccettuano il Dizionario nomenclatore (2 voll.) pubblicato da Palmiro Premoli nel 1912 (in edizione anastatica da Zanichelli nel 1989) e il piccolo Dizionario analogico di Luca Terzolo (Torino 19911, 19922).
Data la loro impostazione particolareggiata, i dizionari del lessico di singoli autori o di singole epoche riescono a fornire informazioni più ampie e precise dei dizionari generali. Degni di nota sono il Vocabolario romanesco belliano e italiano-romanesco di Gennaro Vaccaro (Roma 1969), l’Enciclopedia dantesca (6 voll., Roma 1970-1978), il Vocabolario del veneziano di Carlo Goldoni di Gianfranco Folena (Roma 1993) e il Glossario di Carlo Emilio Gadda «milanese». Da «La meccanica» a «L’Adalgisa» di Paola Italia (Alessandria 1998). Esistono inoltre parecchie concordanze del lessico di singoli autori o opere: Alfredo Barbina, Concordanze del «Decameron» (2 voll., Firenze 1969); Federico Albano Leoni, Concordanze Belliane (3 voll., Göteborg 1970-1972); Gianrenzo P. Clivio e Marcello Danesi, Concordanza linguistica dei «Sermoni subalpini» (Torino 1974); Ilaria Bonomi et al., La stampa periodica milanese della prima metà dell’Ottocento. Testi e concordanze (5 voll., Pisa 1983); Paola Barocchi et al., Michelangelo Buonarroti: Lettere. Concordanze e indice di frequenza (2 voll., Pisa 1994).
Dato che la concordanza si limita per lo più alla raccolta delle parole in ordine alfabetico senza ulteriori elementi interpretativi, le informazioni linguistiche che se ne ricavano sono piuttosto scarse. Oggi sembra anche sorpassata, visto che qualunque tipo di sistematizzazione formale del lessico è realizzabile più facilmente sulla base dei testi elettronici. Molto importanti sono anche i dizionari che si riferiscono a singole epoche. Oltre al TLIO (cfr. § 11.4) è da mettere in rilievo soprattutto il Dizionario veneziano della lingua e della cultura popolare nel XVI secolo di Manlio Cortelazzo (Padova 2007).
Esistono molti altri dizionari specializzati che si riferiscono ad aspetti peculiari del lessico, come il Rimario letterario della lingua italiana di Giovanni Mongelli (Milano 19521, 19602, 19753), il Dizionario inverso italiano di Mario Alinei (L’Aia 1962), il Dizionario d’ortografia e di pronunzia di Bruno Migliorini, Carlo Tagliavini e Piero Fiorelli (Torino 19691, 19812), il Lessico di frequenza della lingua italiana contemporanea di Umberta Bortolini, Carlo Tagliavini e Antonio Zampolli (Milano 1972), il già citato Dizionario dei sinonimi e contrari di Tullio De Mauro o il Dizionario dei proverbi italiani di Carlo Lapucci (Firenze 2006). S’intende che per tutte le analisi lessicali di carattere prevalentemente formale, oggi ci si può servire anche di appositi programmi computazionali.
Una categoria a sé stante è costituita dai dizionari bilingui che servono innanzitutto a scopi pratici, e principalmente a capire o tradurre testi in lingue straniere. Dizionari bilingui dell’italiano (di regola bidirezionali) esistono per tutte le lingue di cultura, antiche e moderne (inglese, francese, tedesco, latino, greco, ebraico, arabo, olandese, russo, ecc.).
Alla documentazione dei nomi propri (toponimi, antroponimi, marchionimi, ecc.) servono in primo luogo i dizionari enciclopedici. Abbiamo a disposizione inoltre parecchi dizionari specializzati che ne prendono in considerazione anche gli aspetti più propriamente linguistici (modalità d’uso, documentazione storica, origine), come, per es., Giuliano Gasca Queirazza et al., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani (Torino 1990); Alda Rossebastiano & Elena Papa, I nomi di persona in Italia. Dizionario storico ed etimologico (2 voll., Torino 2005); Enzo Caffarelli & Carla Marcato, I cognomi d’Italia. Dizionario storico ed etimologico (2 voll., Torino 2008).
Per quanto riguarda singole regioni e singoli dialetti sono degni di nota fra gli altri il Dizionario onomastico della Sicilia. Repertorio storico-etimologico di nomi di famiglia e di luogo di Girolamo Caracausi (2 voll., Palermo 1993) come anche i vari repertori onomastici di Gerhard Rohlfs, e cioè il Dizionario storico dei cognomi in Lucania (Ravenna 1985), il Dizionario storico dei cognomi nella Sicilia orientale (Palermo 1984), il Dizionario storico dei soprannomi salentini (Terra d’Otranto) (Galatina 1982) e i Soprannomi siciliani (Palermo 1984). L’opera più significativa per i nomi degli abitanti delle rispettive località rimane ancora oggi il Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani (DETI) di Teresa Cappello e Carlo Tagliavini (Bologna 1981). Un’ampia documentazione storica dei nomi propri che sono entrati nel lessico comune tramite processi morfologici, semantici e sintagmatici (suffissazione, prefissazione, confissazione, composizione, metonimia, usi sintagmatici, locuzioni) è data dal Deonomasticon Italicum (DI). Dizionario storico dei derivati da nomi geografici e da nomi di persona di Wolfgang Schweickard di cui finora sono usciti i primi tre volumi (A-Q) della parte (de-)toponimica (Tubinga 2002-2009) (➔ deonomastici).
I numerosi dizionari accessibili in Internet servono per lo più a scopi pratici, fornendo informazioni sui significati e sull’uso delle parole o facendo proposte per la traduzione. Quasi tutte le grandi case editrici mettono in rete versioni ridotte dei loro dizionari, soprattutto per pubblicizzarli e stimolare l’interesse all’acquisto. Le versioni integrali sono consultabili di norma solo a pagamento.
Un progetto lessicografico particolarmente interessante e ambizioso è quello del Tesoro della lingua italiana delle origini (TLIO), diretto da Pietro Beltrami, che è accessibile unicamente in rete (http://tlio.ovi.cnr.it). Gli articoli del TLIO – di ottimo livello metodologico – riguardano il periodo che va dalle origini fino alla morte di Boccaccio e sono consultabili gratuitamente. Serve da base empirica l’ampia banca dati di testi antichi dell’Opera del vocabolario italiano che, anch’essa, viene messa a disposizione degli utenti gratuitamente. Un altro progetto accessibile solo in rete è il Dictionnaire étymologique roman (DÉRom), diretto da Éva Buchi e Wolfgang Schweickard, in cui il lessico italiano viene trattato in prospettiva panromanza (http://stella.atilf.fr/gsouvay/scripts/DERom.exe).
Marazzini, Claudio (2009), L’ordine delle parole. Storia di vocabolari italiani, Bologna, il Mulino.