DNR (sigla dell’ingl. Do Not Resuscitate order)
Ordine scritto nelle cartelle cliniche che, negli Stati Uniti, esplicitamente stabilisce che il paziente non deve essere rianimato (➔ rianimazione) in presenza di arresto cardiaco.
La disposizione di non eseguire manovre rianimatorie in un paziente che presenta un episodio di arresto cardiaco è scelta difficile e controversa, che non può essere protocollata e non lo è stata finora in modo certo all’interno di realtà condivise dalla comunità scientifica e da quanti affrontano tematiche di etica professionale e umana. Il DNR è un provvedimento teso a evitare di sottoporre a manovre rianimatorie cardio-polmonari un paziente che non ha prospettive di sopravvivere o di guarire dal morbo che lo ha condotto a una condizione critica estrema. Secondo diversi ricercatori il «do not resuscitate order» dovrebbe essere sostituito con l’«allow natural death» («permettere la morte naturale»). Nella mentalità di chi si confronta con situazioni estreme è difficile operare una rinuncia ad applicare le tecniche della rianimazione cardiopolmonare che comunque hanno permesso a molti pazienti di sopravvivere e di riprendere una vita normale. Il limite sull’utilità e la correttezza etica di praticare tali manovre si rileva quando si conosce a fondo la situazione clinica del paziente, per esempio molto anziano e con una malattia tumorale diffusa intrattabile, e si impedisce comunque allo stesso di spegnersi per prolungare un’agonia priva di speranza e carica di dolore. In tali casi il non intervento per consentire la morte naturale non ha alcun rapporto con il tanto dibattuto concetto di eutanasia.