DOGA (fr. douve; sp. duela; ted. Daube; ingl. stave)
È l'elemento essenziale delle botti in legno: infatti la botte è costituita da un numero vario di doghe, disposte tutt'attorno ai fondi, e tenute strettamente collegate da cerchi di ferro. Naturalmente, le dimensioni delle doghe variano a seconda della capacità delle botti. Fra lunghezza e spessore d'una doga vi deve essere un giusto rapporto: per avere una botte solida è necessario che lo spessore della doga sia il quattro per cento della sua lunghezza. Quando le botti sono molto grandi, i tavoloni da cui si ricavano le doghe hanno verso la metà uno spessore inferiore di circa un terzo che all'estremità, e ciò per facilitare la curvatura delle doghe.
La curvatura delle doghe può ottenersi in varî modi: o segando addirittura dal tronco dell'albero un tavolone, anziché piano, secondo un angolo molto ottuso: e si hanno allora le cosidette doghe a sega; oppure spaccando con l'ascia il tronco in tante tavole piane, e sottoponendo poi queste alla piegatura meccanica, dopo averle rammollite o con acqua calda o con vapor d'acqua: e si hanno allora le doghe a spacco. Sono preferibili, e anche di maggior costo, le botti fatte con doghe a spacco, in quanto che, segando i tavoloni nel modo suddetto, si possono troncare fibre legnose, ciò che può dar luogo a botti che gemono. Si possono però anche segare le doghe dietro fibra, ottenendo così dei tavoloni piani come nel caso delle doghe a spacco; le doghe che così si hanno sono di qualità migliore delle solite a sega. Comunque, a lavorazione finita, la doga risulta della forma di due trapezî uniti per la base maggiore. Verso l'estremità della doga si pratica un incavo, detto capruggine, nel quale entrano le tavole dei fondi. L'estremità delle doghe che sporge oltre i fondi si dice pettine.