ANGUILLARA, Dolce
Nacque nel 1401, pochi mesi dopo la morte del padre Dolce, che gli aveva legato, nel testamento rogato il 19 dic. 1400, metà dei suoi beni, rimanendo l'altra metà riservata al figlio maggiore Everso. Già nel 1416, insieme col fratello, compiva ardite scorrerie nel territorio di Sutri e nel 1418 offriva aiuti finanziari e militari al pontefice. Nel 1425 ottenne da Martino V la dispensa per sposare Elena, sorella di Giacomo conte di Anguillara e Capranica, dalla quale ebbe tre figli, Domenico, Orso ed Elisabetta. Nel 1435 era al servizio di Giacomo Vitelleschi, legato pontificio, ma due anni dopo passò dall'esercito di questo a quello di Alfonso d'Aragona. Nel 1442, poi, fu assoldato dallo Sforza, che aveva apprezzato le sue qualità di "vir sane strenuus et belli peritus". Già nel giugno dello stesso anno lo Sforza, bloccato nella Marca, richiamava presso di sé la compagnia dell'A.; insieme con Antonio Attendolo, detto Zerpellone, l'A. si portò quindi a Fano e attaccò Rimini. Il 16 ag. 1444 partecipò nelle file sforzesche alla battaglia di Montolmo, nel corso della quale i bracceschi vennero disfatti e Francesco Piccinino fu tratto prigioniero. Seguì lo Sforza nel breve periodo in cui questi combatté agli stipendi della Repubblica ambrosiana (1446-1448) e fu messo a parte delle trattative che a Rivoltella furono concluse nell'ottobre del 1448 fra il conte e la Repubblica veneta ai danni dei Milanesi. Anche in questa nuova fase l'A. rimase fedelmente al fianco dello Sforza, subendo perfino la scomunica lanciatagli da Niccolò V (cfr. Sora, I conti, p.67), ma presto ritirata. Il conte, che aveva in lui assoluta fiducia, gli affidò delicati incarichi militari e nel gennaio del 1450 lo inviò all'assedio di Monza. Ivi l'A. fu ferito e nell'aprile seguente morì.
Il genero Orso Orsini duca d'Ascoli e di Nola lo sostituì nell'esercito sforzesco.
Fonti e Bibl.: Iohannis Simonetae Rerum gestarum Francisci Sfortiae commentarii,in Rer. Italic. Script.,2 ediz., XXI, 2, a cura di G. Soranzo, pp. 55, 117, 130, 146, 150, 201, 228, 229, 239, 248, 259, 272, 275, 277, 328; G. Benadduci, Della signoria di Francesco Sforza nella Marca,Tolentino 1892, pp. 205, 261; V. Sora, I conti di Anguillara,in Arch. d. Soc. romana di storia Patria, XXX(1907), pp. 35 s., 67 (con ulteriori indicazioni bibliografiche).