DOLFIN o Delfino
E certamente una delle più cospicue famiglie veneziane, avendo dato cardinali e prelati alla Chiesa; un doge, numerosi procuratori di S. Marco, senatori, generali e diplomatici alla patria. Quale fondamento abbia la presunta discendenza dalla famiglia Gradenigo o dai Menamo, asserita dai genealogisti antichi, è di diíficile controllo, poiché è difficile istituire una sicura genealogia non solo al di là di quello che è il presunto capostipite, Domenico dalla Ca' grande, ma anche al di qua. Domenico è nel 1095 procuratore di S. Marco, al pari di lui lo sono il figlio Giovanni nel 1114 e Guglielmo da S. Sofia nel 1155. Poi per tutto il Duecento e il Trecento i Dolfin sono impegnati in Oriente e fra essi va segnalato il nome di Giovanni, come diplomatico nelle trattative con l'Impero d'Oriente, e come soldato nel governo della guerra veneto-genovese dal 1350 al 1354.
Il quinquennio del suo reggimento come doge (morì nel 1361), durante il quale seguirono e la guerra con l'Ungheria e i riacquisti trevigiani, non fu così brillante, come era stato il periodo laborioso che lo precedette; ma ebbe forse dinnanzi a sé il più grave problema di tranquillare le passioni, che erano state sollevate dall'incauta audacia del predecessore. A fianco di lui erano stati altri membri della famiglia, che aveva prodotto una delle maggion generazioni quale appare, al confronto delle altre, nell'estimo del 1379. Ma accanto all'influenza politica la famiglia Dolfin aveva creato anche una forte clientela economica, con l'impiego, specie nella seconda metà del '300, della propria attività nell'esercizio del commercio del denaro, sì da essere denominata dei Dolfin del banco, attività che felicemente superò le gravi crisi bancarie del secolo successivo. Anzi, finché ad essa è consentita questa forma lucrosa, e prima che l'operazione bancaria non sia monopolizzata dallo stato nella funzione politica della famiglia si apre una larga parentesi, nella quale la partecipazione alla vita pubblica pare affievolirsi: poi nel sec. XVI si riprende con spiccata tendenza verso gl'impieghi diplomatici, culminata nella figura di Giovanni figlio di Giuseppe nell'ultimo scorcio di quel secolo, diplomatico in Polonia, in Spagna, in Francia, e presso la S. Sede, quindi vescovo e infine cardinale (morto nel 1622). Nel sec. XVII e nel XVIII i Dolfin s'illustrarono specialmente in imprese navali. Giuseppe si batté da prode ai Dardanelli nel 1654, Daniele si segnalò in Morea (1684), e poi, come capo di una squadra, a Metellino disfece Hasan pascià nel 1690. Girolamo comandò una flotta contro i Turchi nel 1714-15.
Bibl.: B. G. Dolfin, I Dolfin patrizi veneziani nella storia di Venezia dal 452 al 1923, Milano 1923.