DOMAVIA
Abitato illirico, municipio romano e poi colonia.
Si trovava sul luogo dell'odierno villaggio Gradina ad oriente di Srebrenica, cioè tra questa città e il fiume Drina (a soli pochi chilometri da questo fiume). D. fu scoperta nel 1883; gli scavi sono stati sistematicamente effettuati in due periodi: 1884-85 e 1890-91 ed hanno permesso di stabilire che qui si trovava un grosso abitato minerario, nelle cui immediate vicinanze si scavava il piombo e l'argento. I più interessanti edifici posti in luce sono la curia e le terme pubbliche. La curia non assomiglia a nessun'altra di queste regioni: l'edificio consiste di due costruzioni, l'una accanto all'altra; lo stabile principale è lungo m 38,9, mentre quello secondario, sul lato orientale, ha una lunghezza di m 26,1. Ambedue le facciate erano rivolte verso il Foro, dove si trovaya anche l'ara con la dedica Iovi Optimo Maximo et Genio loci pro salute imperatoris Marci Antonini Gordiani. L'edificio più grande aveva un ampio vestibolo (m 31,3 × 4,65) e si trovava dirimpetto alla sala più grande (m 31,3 × 11,9), quindi la sua superficie era di 372,50 m2. La sala era absidata e ai lati aveva una nicchia. Nell'abside sono stati rinvenuti i frammenti di una statua di bronzo dorata. Nella sala grande sono stati ritrovati i basamenti delle statue di Settimio Severo, Alessandro Severo, Treboniano e Volusiano Gallo, Giulia - madre di Alessandro Severo -, nonché di alcuni alti funzionarî delle miniere. Nell'altro edificio (fornito di riscaldamento centrale), erano uffici dei funzionarî municipali e degli impiegati coloniali. Le terme constavano di 45 locali ed erano parzialmente decorate con mosaici. I muri erano ricoperti di stucco e dipinti. Dalle iscrizioni ci risulta che D. aveva il suo mercato (macellum), ma esso non è stato ancora scavato. Come sede del procurator metallorum Dalmatiae et Pannoniae ed essendo situata sul luogo di ricchi ritrovamenti di piombo e di argento, D. doveva avere anche altri edifici privati e pubblici. I procuratores avevano cura della custodia e della manutenzione di questi edifici; ciò si desume da numerose iscrizioni rinvenute. Giudicando dalle monete ritrovate, D. è stata distrutta nella metà del IV secolo.
Bibl.: V. Radimski, Prekopavanje u Domaviji kod Srebrenice, in Glasnik Zem. Muzeja u BH., III, Sarajevo 1892, pp. 1-24; V. Radimski, Rimski grad Domavija u Gradini kod Srebrenice, in Glasnik Zem. Muzeja u BH., Sarajevo 1891, pp. 1-19; Patsch, in Pauly-Wissowa, V, 1905, cc. 1294-96, s. v..