AZUNI, Domenico Alberto
Nacque a Sassari il 3 ag. 1749, e quivi si addottorò in giurisprudenza il 29 genn. 1772. Esercitò l'avvocatura dapprima a Sassari, e poi, per tre anni, a Torino, sino a quando, nel 1777, fu chiamato a far parte dell'ufficio generale delle Finanze, nel quale salì sino al grado di vice intendente generale con sede a Nizza (23 maggio 1780).
L'8 nov. 1782 fu elevato alla carica di giudice del Consolato di commercio di Nizza, ufficio che gli permise di approfondire lo studio del diritto commerciale. Frutto di questi studi fu il Dizionario universale ragionato della giurisprudenza mercantile,pubblicato a Nizza in quattro tomi dal 1786 al 1788 (successive edizioni a Livorno, 1822, 1834 e 1837, con aggiunte e rifacimenti di G. Ricci), opera che gli diede tale rinomanza da esser fatto senatore dal re di Sardegna Vittorio Amedeo III (1789) ed avere l'incarico di redigere per il governo sabaudo un codice di legislazione marittima: questo progetto, però, non fu mai attuato a causa degli avvenimenti politici che portarono alla occupazione francese di Nizza nel 1792. Rifugiatosi a Torino, l'A. fu costretto a trasferirsi a Firenze, Trieste, Venezia e altre città, per sfuggire alle accuse di giacobinismo, per le quali ebbe confiscati i beni. Negli anni che trascorse in esilio attese alla stesura di un Sistema universale dei principi del diritto marittimo dell'Europa,che poté pubblicare a Firenze in due tomi nel 1795-1796 (successive edizioni a Trieste, 1796 e 1797, e a New York, 1806. Traduzioni francesi a Parigi, 1797, 1801 e 1805, con rifacimenti e con il titolo Droit maritime de l'Europe).Quest'opera (per la quale gli fu mossa una infondata accusa di plagio dall'avvocato napoletano Bartolomeo Pagano, che ravvisò nel Codice delle leggi marittime compilato da Michele De Jorio per incarico di Ferdinando IV di Napoli l'opera plagiata) fu molto apprezzata nel mondo scientifico dell'epoca, e l'A. assurse a tanta rinomanza da vedersi affidata dal governo francese la redazione della parte marittima del Code de commerce napoleonico (1800). Trasferitosi in Francia, visse a Parigi e assunse la cittadinanza francese. Entrato sempre più nei favori del governo francese, il 4 giugno 1807 fu nominato presidente del Tribunale di appello di Genova (carica che continuò ad occupare anche dopo il riordinamento dei tribunali del 1811, con il titolo di presidente della Camera della Compagnia), e, per elezione popolare, rappresentò questa città nel Corpo legislativo (1808). Nel 1810 fu nominato cavaliere dell'impero. Con l'occupazione inglese di Genova (1814), l'A. si ritirò a vita privata, ma sino al 1818, anno in cui Vittorio Emanuele I lo nominò giudice del Consolato del commercio di Cagliari, e, successivamente - conservando il titolo di senatore - preside della biblioteca della reale università cagliaritana, carica che ricoprì sino alla morte avvenuta a Cagliari il 23 genn. 1827.
Il Dizionario universale ragionato della giurisprudenza mercantile è, come dice l'A., "una raccolta di tutte le leggi, usi, costumi, ordinanze e decisioni di tutte le piazze commercianti d'Europa... emanate sopra ogni materia di traffico, di marina e di cambio". Precedenti illustri di opere siffatte se ne erano avute, ma nessuna portava l'impronta nuova del Dizionario dell'A., consistente nell'avere egli ripensato e svolto soltanto dall'angolo visuale del giurista la vasta e non facile materia. In particolare, l'opera fu scritta per rinnovare e sfoltire da una congerie di notizie, non pertinenti alla pratica delle piazze commerciali europee, il Dizionario del commercio,di G. Savary (ultima edizione: Copenaghen 1755), e per trattare anche della legislazione marittima d'Europa, a differenza del Savary che prendeva in esame soltanto quella francese. Ne risultò un grande repertorio aggiornatissimo, e informatissimo sulla legislazione, usi, dottrina e giurisprudenza di tutta l'Europa.
Il Sistema universale dei principi del diritto marittimo dell'Europa rappresenta una trattazione sistematica di quel ramo del diritto pubblico riguardante, secondo l'espressione dell'A., "la estensione della potestà legislativa sui mari aggiacenti alle sponde territoriali, la legislazione delle nazioni commercianti antiche e moderne, i diritti di un popolo belligerante, quelli di un neutrale in tempo di guerra, le prede marittime, la loro aggiudicazione ecc.", che egli esamina alla luce del "diritto delle genti universale", il quale altro non è se non "il diritto della natura applicato agli affari della nazione". Nel primo tomo di quest'opera l'A. traccia, tra l'altro, una storia della legislazione marittima dall'antichità ai tempi moderni, mentre il secondo costituisce una trattazione dogmatica del diritto internazionale marittimo europeo. A giusto titolo quest'opera può essere considerata come quella di maggior rilievo dell'A., sia perché essa è tra le prime che la scienza giuridica italiana veniva dedicando a questo argomento, sia per la grande dottrina e sensibilità che l'A. mostra per i delicati problemi che sollevava la guerra marittima riguardo ai diritti e ai doveri delle potenze belligeranti e delle potenze neutrali.
Molte le opere minori dell'A., fra cui numerose manoscritte. Le principali apparse a stampa sono: Essai sur l'histoire géographique, politique et naturelle du royaume de Sardaigne,Paris an VII [1797-98] (2 ediz., Paris 1802, che gli procurò una violenta polemica con il padre T. Napoli, al quale indirizzò alcune Osservazioni polemiche,apparse a Genova nel 1816); Dissertazione sull'origine della bussola nautica,Venezia 1797 (trad. francese, Paris 1805), per sostenere che la bussola fu sconosciuta ai popoli orientali e che i Francesi la usarono per primi durante le crociate (il che lo mise in polemica con G. Hager); Origine et progrès du droit et de la législation maritime avec des observations sur le Consulat de la mer, Paris 1810, per rivendicare a Pisa l'origine di questo importante testo della legislazione marittima medievale; e, infine, Recherches pour servir à l'histoire de la piraterie avec un précis des moyens propres à l'extirpation des pirates barbaresques,Gènes 1816, e Système universel des armemens en course et des corsaires en tems de guerre, suivi d'un Précis des moyens propres à diminuer les dangers de la navigation des neutres, Génes 1817, opere entrambe che si riallacciano alle concezioni di diritto marittimo internazionale dell'Azuni. La prima è dettata dalla necessità contingente di eliminare la pirateria esercitata nel Mediterraneo dagli stati barbareschi, e la seconda tende ad un regolamento giuridico della guerra di corsa e a rendere più sicura la libera navigazione dei neutrali in tempo di guerra.
Bibl.: Effemeridi letterarie di Roma, n. XXXIV del 22 ag. 1795, pp. 266 s.; P. Tola, Vita di D. A.,Genova 1862; E. Vidari, F. Galiani, G. M. Lampredi, A. D. A.,in Arch. giuridico, I(1868), pp. 210-241; C. Ayr, D. A. A. nella sua vita e nelle sue opere,Sassari 1904; P. Del Giudice, Storia del diritto italiano, II,Milano 1923, pp. 120, 350; A. Era, Storia dell'accusa di plagio mossa a D. A.,in Annuario del R. Liceo-ginnasio Azuni,III-IV, Sassari 1927, pp. 3-12; L. Mossa, D. A. A., in Studi sassaresi,s. 2, VII (1927), pp. 23 ss.; R. Ciasca, Bibliografia sarda, I, Roma 1931, pp. 108 ss. (con elenco completo delle opere dell'A.); P. Nurra, Ricordi genovesi su D. A. A.,in Atti d. Accad. ligure di scienze e lettere,VIII (1948), pp. 279-294; Biogr. univ. ancienne et moderne, II,pp. 541 s.; Novissimo digesto italiano, II, Torino 1958, pp. 191 s.