VACCARO, Domenico Antonio
Scultore, architetto e pittore, figlio e discepolo di Lorenzo (v.), nacque nel 1681 a Napoli e morì nel 1750. Terminò il Davide scolpito dal padre in S. Ferdinando, dove condusse di sua mano il Mosè. Nella chiesa della certosa di S. Martino fece nella cappella di S. Bruno le statue della Solitudine e della Penitenza, nella cappella di S. Gennaro l'altorilievo in marmo con Maria che dà le chiavi della città al Santo, e altre sculture. Come architetto, in Napoli, eresse la chiesa di S. Michele, la chiesa della Concezione a pianta ottagona, lavorò a rifare l'interno del duomo, trasformò e decorò il chiostro delle Clarisse, compì la guglia di San Domenico, costruì il Teatro Nuovo per l'opera buffa e l'edificio dell'Immacolatella. A Bari modificò secondo il gusto del secolo la chiesa di S. Nicola. Si citano di lui altre opere architettoniche a Portici e a Capua. Come pittore, ricordiamo i quadri nelle chiese napoletane di S. Giacomo degli Spagnoli, di S. Maria Donnalbina, di S. Maria di Monte Vergine, e l'Assunta della Pinacoteca di Napoli.
Bibl.: B. De Dominicis, Vite dei pittori, scultori e architetti napoletani, Napoli 1742-43; Nagler, Künstler-Lexicon, XIX, Monaco 1849; Storia dei monumenti del Reame delle Due Sicilie, Napoli 1845-50; L. Catalani, Le chiese di Napoli, ivi 1845-53; C. N. Sasso, Storia de' monumenti di Napoli e degli architetti che li edificarono, ivi 1856; G. Filangieri, Documenti per la storia, le arti e le industrie delle provincie napoletane, ivi 1883-91; W. Rolfs, Geschichte der Malerei Neapels, Lipsia 1910; G. Ceci, Saggio di una bibliografia per la storia delle arti figurative nell'Italia meridionale, Bari 1911; id., La storia dell'arte napoletana di Onofrio Giannone, Napoli 1919.