BIANCHINI, Domenico
Nato a Napoli il 7 marzo 1835, entrato giovanissimo nella carriera diplomatica, fu inviato a Monaco di Baviera come aggiunto di legazione. Nel 1861, essendo segretario di prima classe, venne immesso nei ruoli del ministero degli Esteri del Regno d'Italia come segretario di seconda classe. Trascorse il resto della carriera a Roma, raggiungendo il grado di capodivisione per gli affari civili; quando andò a riposo, ottenne la nomina onorifica a ministro plenipotenziario. Morì a Roma il 25 ott. 1919.
Il nome del B. è legato all'appassionata attività di bibliofilo e di studioso del Foscolo. Il posto che occupò nella vita pubblica gli permise di allacciare numerose relazioni anche con stranieri: di esse si valse per le ininterrotte ricerche letterarie, particolarmente per raccogliere notizie e materiali sulla attività e sulle vicende del poeta durante l'esilio svizzero e inglese. Adunò così una preziosa collezione non solo di libri, opuscoli, articoli, ma anche di autografi, copie di documenti rari di archivio, come, per fare un solo esempio, della corrispondenza fra il Bellegarde, l'Hager e il Saurau, conservata un tempo nell'Archivio del ministero dell'Interno in Vienna e poi distrutta.
Tanta fatica non poté, però, concretizzarsi né in un saggio critico, né in una biografia, né nella vagheggiata edizione delle Opere del Foscolo, che avrebbe dovuto sostituire la vecchia edizione lamennieriana (per cui il B. aveva steso un piano minuzioso), e nemmeno nella pubblicazione dell'Epistolario, verso cui più si appuntarono i suoi sforzi per molti anni e di cui diede numerosi saggi, pubblicando su opuscoli e riviste - principalmente sul Baretti - gruppidi lettere. Intrapresa una elegante stampa di tutto l'Epistolario foscoliano, abbandonò presto l'impresa: di questo tentativo ci restano le bozze di un centinaio di pagine. Nel 1875, a Parigi, pubblicò le Lettere inedite di Ugo Foscolo a Sigismondo Trechi. Per oltre mezzo secolo egli fu anche stimolatore e consigliere liberalissimo di quanti si occupavano del poeta di Zante, cui trasmise notizie e documenti con una generosità esemplare.
Con l'aiuto del B. il Perosino poté dare alla luce il volume Lettere inedite di Ugo Foscolo (Torino 1873); con la sua collaborazione C. Antona-Traversi pubblicò le Lettere inedite di Luigia Stolberg contessa d'Albany a Ugo Foscolo e dell'abate L. di Breme alla contessa d'Albany (Roma 1887). Testimonianza di questa partecipazione alle fatiche di quanti si occupavano del Foscolo è data dalla corrispondenza che con lui ebbero numerosissimi studiosi, quali il D'Ancona, il Chiarini, il Mazzoni, l'Ottolini, il Bellorini, il Cian, il Viglione, ecc. Nella Collezione foscoliana della Biblioteca di storia moderna e contemporanea di Roma si conservano oltre mille lettere di suoi corrispondenti.
La Collezione foscoliana del B., acquistata dallo Stato nel 1927, è stata un sussidio veramente prezioso e insostituibile per la edizione nazionale delle Opere del Foscolo, particolarmente per i volumi dell'Epistolario. Il pregio principale di questa raccolta, "veramente unica" scriveva il Pelaez, "è accresciuto dall'essere ogni documento si può dire accompagnato da note del B. stesso, che ne indicano la fonte, ne dilucidano e determinano il valore, per cui molte questioni biografiche e bibliografiche vi si trovano spesso risolute". Per incarico di Michele Barbi e Guido Mazzoni fu fatto un primo spoglio della raccolta del B., e furono utilizzati, principalmente da P. Carli, curatore dei primi cinque volumi dell'Epistolario del Foscolo, i suggerimenti e il materiale raccolto con tanta passione e sapienza.
La Collezione comprende: "materiale a stampa" (66 voll., 326 opuscoli, 105 numeri di riviste, oltre 300 numeri di giornali: tra di essi edizioni rare e talora irreperibili altrove); "autografi foscoliani" (in massima parte lettere e per lo più del periodo dell'esilio); "lettere di corrispondenti del Foscolo"; "copie di lettere del e al Foscolo" (talora importanti perché mancano gli originali); "documenti" (originali o copie, riguardanti il Foscolo e persone che furono in relazione con lui). Vi è infine un ricco materiale iconografico.
Nella Miscellanea sono conservate anche le sparse pubblicazioni foscoliane del Bianchini. Due manoscritti testimoniano il significato che questa raccolta aveva per lo studioso e la sua operosità intelligente: le Norme per una nuova edizione di tutti gli scritti editi o postumi di Ugo Foscolo e le Correzioni ed aggiunte alle lettere pubblicate nell'epistolario lemonnieriano del Foscolo.
Bibl.: A. Ottolini, D. B., in Libri del giorno, dicembre 1919; M. Pelaez, D. B., in Giornale stor. della lett. ital., LXXIV(1920), pp. 215 s.; M. Menghini,La raccolta foscoliana di D. B., in Accademie e Biblioteche d'Italia, I(1927); C. Antona-Traversi-A. Ottolini,Ugo Foscolo, I, Milano 1927, pp. 16 s.; A. Ottolini,Bibliografia foscoliana, Venezia 1928 (elenco delle pubblicazioni foscoliane del B.); U. Foscolo, Epistolario, I, Firenze 1949, pp. XIV ss.