BIONDI, Domenico
Nato a Calvizzano (Napoli) l'11 dic. 1855, frequentò la facoltà di medicina e chirurgia presso l'università di Napoli, laureandosi nel 1880. L'interesse che, già da studente, aveva manifestato per l'anatomia patologica e per l'istologia, lo trattenne nell'ambiente universitario anche dopo la laurea: assistente di A. D'Antona e di C. Gallozzi sino al 1882, nel 1883 divenne preparatore dell'istituto di anatomia patologica della università di Napoli, diretto da O. von Schrön. Vinto un concorso di perfezionamento all'estero, nel 1884 si recò a Vienna e successivamente a Lipsia, Berlino e Pietroburgo, dedicandosi a studi di chirurgia, di embriologia, di batteriologia, ma soprattutto di anatomia e di istologia. Si perfezionò a tal punto in queste due ultime discipline che, dalla fine del 1886 al 1888, insegnò ufficialmente istologia normale presso l'istituto fisiologico di Breslavia, diretto da R. P. H. Heidenhain.
Risale a quel periodo la messa a punto, da parte del B., di una tecnica di colorazione istologica, che rientra tra le metodiche pancromatiche, basata sull'impiego del cosiddetto "reattivo del Biondi" - costituito da una miscela di verde di metile, di orange G e di fucsina acida - che è in grado di dare una doppia colorazione simultanea, in quanto i radicali acidi e basici dei substrati vengono evidenziati rispettivamente dal verde di metile (basico) e dalla fucsina: tale metodo può avere ancor oggi un certo valore cito-chimico per la sua proprietà, esercitata specialmente su cellule isolate, di differenziare i diversi componenti cellulari.
Tornato in Italia, il B. divenne aiuto di P. Loreta e di G. F. Novaro nella clinica chirurgica di Bologna, ove nel 1890 conseguì per titoli la docenza in patologia chirurgica. Incaricato dell'insegnamento di patologia chirurgica e medicina operatoria presso l'università di Bologna dal 1889, in sostituzione di A. Poggi, nel 1891 ottenne l'incarico della cattedra di clinica chirurgica a Cagliari; nel 1892 ne divenne, per concorso, titolare; infine, nel 1899 ottenne il trasferimento alla cattedra di clinica chirurgica dell'università di Siena. Autore di novantasei pubblicazioni scientifiche, in ambito chirurgico il B. studiò le malformazioni del palato e della faccia (Contributo alla plastica endoorale, Napoli 1897; Contributo alla blefaro e rinoplastica, Siena 1907), propose la cura della tubercolosi dell'epididimo con iniezioni endodeferenziali di sostanze iodate, ideò un metodo di esclusione pilorica mediante la rimozione di un anello di mucosa gastro-pilorica (Note su alcune osservazioni di patologia e di clinica chirurgica, Bologna 1892; Ulteriori osserv. clinico-sperimentali intorno alla chirurgia gastrica, Roma 1913).
Il B. morì a Siena il 27 apr. 1914.
Bibl.: Oltre al Quadriennio chirurgico a Cagliari, Cagliari 1896, dello stesso B., vedi Il Policlinico, sez. prat., XXI (1914), p. 667; D. Giordano,Chirurgia, Milano 1938, II, p. 106; F. Henke-O. Lubarseh,Handbuch der speziellen pathologischen Anatomie und Histologie, 1, 2, Berlin 1927, p. 821; G. Vannini. Commemorazione di D. B., in Bull. delle scienze med. di Bologna, LXXXV (1914), pp. 387-388; G. Schmorl,I metodi della Indagine Istopatologica, Torino 1930, pp. 144-145; Enciclopedia Ital., VII, p. 55.