BOLOGNESE, Domenico
Nacque a Napoli l'11 febbr. 1819 da Saverio e Marianna Palmieri. Nel corso degli studi (fu allievo del sac. Giuseppe Lamanna e ascoltò le lezioni del Galluppi) rivelò una precoce vocazione letteraria: esordì con una cantica in terzine dantesche, Il tributo dell'Europa, Napoli 1837, che traeva spunto dalla recente epidemia colerica. Ad essa seguì il Saggio sullo spirito della letteratura, Napoli 1840, in cui egli, collocandosi in una posizione intermedia nella polemica classico-romantica che ancora ferveva a Napoli, faceva suo il programma di una letteratura "morale, nazionale, popolare, universale" (p. 41). Ma ne tenne conto in maniera singolare, giacché, a partire dall'anno successivo, iniziò una copiosissima e frettolosa produzione, prevalentemente teatrale, abusando del romanzesco e, in genere, delle più viete tonalità romantiche, senza abbandonare nel contempo l'aulicità della sua formazione classicheggiante. Per un dissesto che colpì la sua famiglia, il B. si disperse in molteplici attività: fu insegnante di lettere, funzionario del ministero dei Lavori pubblici, estensore di panegirici e di componimenti poetici d'occasione, spesso pubblicati nei numerosi periodici e strenne a cui collaborò (Poliorama pittoresco,Omnibus letterario,Strenna dello Stenterello, ecc.); dal 1852 al 1866 fu "poeta e concertatore" nei reali teatri di Napoli. A quest'ultima mansione è legata la produzione di decine di libretti (Statira, 1853, musicato da S. Mercadante; Margherita Pusterla, 1856, da G. Pacini; Elena di Tolosa, 1852, Marco Visconti, 1854, Elnava o L'assedio di Leida, 1856, e altri, musicati da E. Petrella).
Accentuarono l'aspetto affannoso e doloroso della sua esistenza vari lutti familiari; fra gli altri, la morte del fratello Gennaro, anch'egli drammaturgo e poeta (Napoli, 16 genn. 1829-ivi, 24 marzo 1854), del quale il B. curò un'edizione postuma delle opere (Drammi di G. B. con l'aggiuntadi altri suoi componimenti..., Napoli 1854).
Qualche anno dopo il suo matrimonio con Maria Gabellone (avvenuto intorno al 1857) il B. credette di potersi impegnare in opere di tono più elevato e si diede a comporre tragedie (Napoli 1862): in realtà, la differenza di livello è appena avvertibile. Sebbene una di queste tragedie, Caino, fosse stata portata al successo in Italia e all'estero da A. Ristori (la prima rappresentazione col titolo di Noema si ebbe nel 1859), il B. continuò ad essere solamente un fecondo fornitore di copioni per la vita teatrale napoletana.
Aveva cominciato nel 1841 con I pirati di Baratteria (in Teatro drammatico napoletano, a cura di A. Avitabile, Napoli 1844); continuò con un ritmo sempre più serrato a proporre specialmente drammi storici (Maria de' Medici, Napoli 1872, rappresentato nel 1863; Michelangelo Buonarroti, Napoli 1872, rappresentato nel 1866, ecc.); tentò anche, negli anni dopo il '60, sull'esempio dei modelli più in voga, la commedia di costume contemporaneo (Utile e cuore, Napoli 1875, rappresentata nel 1867; Amore e giuoco, Napoli 1876, rappresentata nel 1870). Non maggiore considerazione merita il suo romanzo, Memorie di un artista ovvero Lettere di un solitarioad un amico in città, Napoli 1860, né la sua raccolta Favole, stampata nella stessa città nel 1870.
Più autentico, benché marginale, sembra essere invece il suo interesse per la poesia dialettale, testimoniato non tanto dalla sua eterogenea raccolta postuma Canti di Napoli, Napoli 1882 (a cura di Maria Gabellone), valida unicamente per i testi anonimi riportati, quanto da qualche canzonetta che, composta in genere per festività locali, sopravvisse a lungo alla sua breve stagione, grazie alla diffusione che ebbe negli ambienti popolari (Lo cocchiere d'affitto,Li capille de Carolina, ecc.). Il B., cui non mancarono riconoscimenti (dal 1853 era socio dell'Accademia Pontaniana), morì a Napoli il 2 genn. 1881.
Bibl.: P. Martorana, Notizie biogr. e bibliogr. degli scrittori deldialetto napoletano, Napoli 1847, pp. 37 s.; E. Boutet, D. B., in Gazzetta di Napoli, 11 genn. 1881, p. 3; F. Florimo, La scuolamusic. di Napoli e i suoi conservatorii, III e IV, Napoli 1881-1882, ad Indicem; V. Viviani, Libretti e librettisti, in Cento anni di vita del Teatro S. Carlo 1848-1948, Napoli 1948, p. 38; E. Malato, La poesia dialettale napoletana, Napoli 1960, II, pp. 153-158 (con altra bibl); A. De Gubernatis, Diz. biogr. d. scrittori contemp.; C. Schmidl, Diz. univ. dei music., p. 212.