BRUSCHI, Domenico
Nacque a Perugia il 13 giugno 1840 da Carlo e Anna Monti. Allievo di S. Valeri all'Accademia di Perugia, ottenne il "Pensionato perugino" e studiò quindi a Firenze, sotto la guida di S. Ussi. Dopo aver soggiornato in Inghilterra (1862-68), dove pare abbia decorato case private ed eseguito quadri, visse a Perugia e a Roma, dove lavorò a lungo e tenne la cattedra di ornato nell'istituto d'arte; dal 1905 fu accademico di S. Luca.
Il contatto con l'ambiente romano, e soprattutto con le nuove tendenze che sostenevano l'adesione al vero e l'abbandono dei moduli classici, se diede alla sua pittura maggiore scioltezza di disegno e libertà di colorito, non indusse tuttavia il B. a deviare dallo stile impersonale e pieno di dignità, rispondente al gusto del tempo. La sua produzione, che comprende dipinti di soggetto storico e religioso, ritratti e soprattutto opere decorative, gli valse l'ammirazione dei contemporanei; oggi gli riconosciamo solo doti di disegnatore e grande padronanza del mestiere.
Il B. iniziò l'attività artistica a Perugia nel 1857, decorando, con l'aiuto, di G. Panti, la cappellina di s. Giuseppe nella chiesa di S. Pietro. Tornato a Perugia dall'Inghilterra, affrescò (1869) la cappella del Rosario nella navata destra di S. Domenico, con una Gloria di angeli,i santi Stefano e Nicola,il beato Tommasello e papa Benedetto XI, attorno alla statua della Madonna del Rosario. La prima opera importante, che gli acquistò gran fama, furono gli affreschi della sala del Consiglio provinciale nel palazzo della prefettura, con scene allegoriche che esaltano le Glorie delle città umbre e dei perugini illustri. Nel 1877 decorò, su commissione del card. Pecci, la cappella di S. Onofrio nel braccio destro della crociera del duomo, dove l'anno prima aveva eseguito, nella cappella del battistero, un Battesimo di Cristo e gli affreschi delle volte. Sempre a Perugia, nel 1880, decorò con graffiti, oggi scomparsi, la facciata del palazzo del vescovado. Del 1901 sono gli affreschi dell'Annunziata con Scene bibliche ed Episodi del Nuovo Testamento.
Nel 1875 il B. fu impegnato nella decorazione della cappella del Crocifisso ai SS. Apostoli a Roma, una delle sue imprese più riuscite: nei pilastri laterali all'altare raffigurò S.Francesco e S.Antonio (ora molto rovinati); alle pareti drappi e pannelli e otto Storie francescane; lostile, ancora memore delle stilizzazioni dei puristi e legato a modelli quattrocenteschi, è qui riscattato dalla precisione del disegno e dal gusto raffinato degli accordi cromatici. Di qualità inferiore sono le pitture della sacrestia (1882).
Delle altre opere di decorazione condotte a Roma (soffitto dell'Aula regia a pal. Corsini, affreschi alla Consulta, a Montecitorio, al Pantheon, disegni per le decorazioni della sinagoga, dipinte da A. Brugnoli, ecc.), di interesse artistico assai scarso, poco oggi rimane. Il B. partecipò al concorso per il monumento a Vittorio Emanuele, per cui disegnò lo Sbarco dei Tirreni per la fascia in mosaico, mai eseguita, sotto il porticato (cfr. Illustr. ital., 12 giugno 1892, p. 383). Lavorò come decoratore e frescante in numerosi centri minori dell'Umbria: nella parrocchia di S. Michele Arcangelo a Bastia Umbra affrescò i bracci della crociera; a S. Maria degli Angeli ad Assisi affrescò la Morte e i funerali di s. Francesco nella cappella del Transito; dipinse i sipari del Teatro Clitumno a Trevi, del Teatro Caio Melisso a Spoleto, del Teatro Torti a Bevagna. Tra le altre opere vanno ricordati gli affreschi del duomo di Palestrina e del salone del palazzo del governo a Cagliari (cfr. Arte e storia, XII [1893], p. 72), i dipinti per la chiesa degli agostiniani alla Valletta e la pala d'altare nella cappella di S. Antonio nella parrochiale di Hamrun (Malta). Nel 1905 espose IGallidavanti i senatori romani alla VI Esposizione internazionale di Venezia (cfr. Catal., p. 123). Sua ultima impresa, grandemente lodata dai contemporanei, fu la decorazione dell'esterno del Monte di Pietà di Vicenza, eseguita tra il 1907 e il 1909 (cfr. G. Franceschini, in Secolo XX, 1910, pp. 209-216); gli affreschi, che rappresentano episodi della Vita di Mosè sulla fronte principale, la Pietà, l'Addolorata e S.Francesco d'Assisi sulle minori, in una cornice allegorica di putti, festoni e arazzi, sono oggi appena visibili (cfr. F. Barbieri-R. Cevese-L. Magagnato, Guida di Vicenza, Vicenza 1956, pp. 96 s.).
Del B. ci rimangono alcuni scritti: Cenni sugli stili dell'ornamento (Roma 1886); Pensieri sull'arte della pittura nel Rinascimento. Discorso tenuto all'Accademia di Belle Arti di Perugia nel 1885 (Perugia 1886).
Morì a Roma il 19 ott. 1910.
Fonti e Bibl.: Necr. in Arte e storia, XXIX (1910), pp. 348-350 (E. Filippelli) e in Chronique des arts, 1910, n. 38, p. 303; G. Urbini, Passeggiata artist. a Spello, in Arte e storia, XV (1896), p. 42; Id., Le opere d'arte di Spello, in Arch. stor. dell'arte, III (1897), p. 36; Id., Corriere dell'Umbria, in L'Arte, I (1898), p. 464; R. Gigliarelli, Perugia antica e moderna, Perugia 1908, pp. 270, 330 s., 478, 625, 865 s., 941; A. Iraci, D. B. e l'arte sua, Perugia 1911; Id., D. B., A. Brugnoli,G. Calderini, Perugia 1917; E. Ricci, D. B., in Perusia, V (1933), pp. 114-116; E. Zocca, La basilica dei SS. Apostoli, Roma 1959, pp. 115, 135, 140; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, V, p. 148; A. M. Comanducci, Dizionario... dei pittori..., I, Milano 1962, p. 275.