Cavalca, Domenico
Scrittore e volgarizzatore domenicano (Vico Pisano 1270 circa - Pisa 1342). Un passo del più famoso dei suoi volgarizzamenti, quello delle Vitae patrum, è stato indicato dal Toffanin come possibile fonte (anche se insicura per l'incertezza delle posizioni cronologiche) dell'episodio della femmina balba (Pg XIX 1-33), poiché in una sua pagina si legge, a proposito di un giovane tentato dalla concupiscenza e ritiratosi in un eremo: " E in capo di venti dì gli apparve una Etiopessa sì fetente, e laidissima, che non la poteva sofferire di vedere, onde la cacciava da sé, ma quella anziché si partisse gli disse: Io sono lo spirito della fornicazione, lo quale nel cuore de li uomini paio dolce, ma per la tua obbedienza e per la fatica che sostieni, non m'ha permesso Iddio d'ingannarti, ma hatti in verità mostrato la mia laidezza e il mio fetore; e dette queste parole disparve " (ediz. Bontempelli, Milano 1915, II 170). Si tratta del volgarizzamento di quel passo delle Vitae patrum (ediz. Rosweid, libro X, libello v: " De fornicatione "), che poté esser fonte diretta di D., dove si narra che il diavolo apparve a un giovane " velut mulier Aethiopissa, foetida et turpis aspectu, ita ut foetorem eius sufferre non posset, et abiecebat eam a se. Et illa dicebat ei: Ego sum, quae in cordibus hominum dulcis appareo, sed propter oboedientiam tuam, et laborem quem sustines, non me permisit Deus seducere te sed innotui tibi foetorem meum. Ille autem surrexit ".
Bibl. - Cronica antiqua Conventi Sanctae Caterinae, a c. di F. Bonaini, in " Arch. Stor. It. " III (1845) II, 508-514, n. CLXVIII; G. Toffanin, La " foetida Aethiopissa" e la "femmina balba ", in " Giorn. stor. " LXXVII (1921) 147-149; cfr. " Bull. " XXVIII (1921) 94-95.