CIPOLLETTI, Domenico
Nato a Roma il 20 gennaio 1840 da Pietro e da Benedetta Ciardafelli, fratello di Cesare, fu allievo della scuola tecnica dell'università di Roma, dove conseguì il diploma di laurea. In seguito continuò a occuparsi di problemi di meccanica classica: la maggior parte dei suoi contributi scientifici è su problemi specifici inerenti la determinazione dei momenti di inerzia e di elasticità delle sezioni o, ad esempio, di determinazione della resistenza dei materiali. Il C. fu corrispondente degli Annali di matematica pura ed applicata di B. Tortolini, del Giornale dell'architetto, dell'ingegnere e dell'agronomo, e del Giornale arcadico. La sua carriera accademica fu breve: fu dapprima aiuto presso l'osservatorio di Arcetri, fu poi nominato direttore incaricato dell'osservatorio stesso; disgraziatamente, pochi mesi dopo aver ricevuto tale incarico, egli moriva a Firenze il 12 maggio 1874.
Come si è già detto, il C. si occupò essenzialmente di problemi di meccanica applicata. Fra i suoi più importanti contributi scientifici si segnalano: Sulle pressioni che producono i tratti incastrati delle travi nei muri di ritegno, in Corrispondenza scientifica in Roma per l'avanzamento delle scienze., VII (1865), 21-22, pp. 181 ss. Sitratta di un articolo dedicato al problema della resistenza dei materiali; più precisamente si fa l'ipotesi che l'estremità di un certo solido caricato da forze qualsiasi sia incastrata in un muro, ad esempio, o in una morsa;.lo scopo del lavoro è di ricavare il valore della pressione nel tratto incastrato. Il C., utilizzando strumenti di meccanica classica, esegue i calcoli necessari a conseguire il risultato richiesto.
In Intorno ad un problema dimeccanica applicata, in Annali dimatematica pura ed applicata, V(1863)., 53 pp. 251-56, il C. risolve un problema ben preciso di meccanica: si tratta di trovare le condizioni di equilibrio di un solido appoggiato orizzontalmente su sostegni posti alle estremità del solido stesso e caricato sia nel centro sia in due punti assegnati con una forza data. Intorno ad alcune definizioni della forza di restituzione dei corpi solidicorrispondenti ai due metodi analitico e sintetico coi quali è stata studiata la teoria dell'elasticità, in Bull. di bibl. e di storia delle scienze matematiche e fisiche, I(1868), pp. 43-473è un lavoro teorico sulla natura della forza elastica. Il punto di partenza è la teoria corpuscolare della luce; prendendo le mosse da questa teoria ed utilizzando sia il metodo analitico (che risale a I. Newton e alla formulazione che egli dette delle leggi della meccanica, a C. L. Navier, ad A. L. Cauchy, a S. D. Poisson, ecc.) sia quello sintetico (che ha i suoi antecedenti in Galileo, J. Bernoulli ecc.), il C. fornisce alcune acute osservazioni appunto sulla natura della forza elastica. Sempre del C. va inoltre ricordato uno studio sul pianeta Giove ed i suoi satelliti che egli fece presso l'osservatorio di Arcetri (Giovee i suoi satelliti, Firenze 1872).
Bibl.: G. Garollo, Dizionario biogr. univ., Milano 1907, I, p. 535; F.G. Tricomi, Matematici ital. del primo secolo dello Stato unitario, in Mem. dell'Acc. delle scienze di Torino, cl. di sc. mat., fis. e nat., s. 4, I (1962), p. 36.