Comparetti, Domenico
, Filologo classico (Roma 1835 - Firenze 1927); tra le sue opere emerge, anche per la sua importanza per la conoscenza delle fonti classiche dantesche, il Virgilio nel Medioevo (1872), in cui " la ricerca e l'esame critico delle leggende medioevali su Virgilio si trasforma in una profonda storia di tutta la cultura occidentale dall'età di Augusto a Dante " (Rostagni). Nei riguardi di D. il C. pone in luce la mens medioevalis e la cultura e il sentimento che consentirono al poeta l'accettazione di Virgilio come maestro non solo di bello stile, ma innanzitutto di amor patrio e di amore del vero intellettuale, sicché la definizione di savio gentil che tutto seppe non è altro che il coronamento di un ideale perseguito e inteso: nella visione dantesca, conclude il C., la tradizione virgiliana è sentita ed esaltata, ma delle idee medievali su Virgilio D. ha saputo sapientemente eliminare le peggiori, purificare e corroborare le altre.
Bibl. - A. Chiappelli, La mente di D. C., Roma 1918; B. Croce, D. C., in " La Critica " 1920, 82 ss.; G. Pasquali, D.C. (commemorazione), in " Aegyptus " 1927, 117 ss.; G. Mazzoni, L'Ottocento, II, Milano 1935, 1134-1135; A. Rostagni, D.C., in Enc. Ital. X 1001.