FARINATI, Domenico
Nato a San Giovanni Lupatoto (Verona) il 27 marzo 1857 da Domenico (omonimo, morto il 16 ott. 1856) e da Teresa Baron, fu allievo e collaboratore dell'organaro inglese, ma residente e operante in Italia, William G. Trice (1847-1918). Il rapporto col maestro inglese - allora uno degli organari più allineati agli indirizzi della cosiddetta riforma ceciliana - era iniziato nel 1884-85, quando Trice era impegnato nel montaggio dell'organo di Castelnuovo del Garda (Verona), dove il F. risiedeva presso uno zio sacerdote.
Dopo l'apprendistato a Genova con il Trice - che successivamente lo incaricò di curare la manutenzione degli strumenti da lui costruiti in Italia -, nel 1898 il F. avviò una propria fabbrica. Tuttavia, secondo V. Donella (D. F., p. 17), "fino al 1910 circa non ebbe un'attività del tutto indipendente, ma si limitò a fare la longa manus del suo principale, installandone gli organi nel Veronese". Dalla sua fabbrica uscirono quarantasette strumenti - quasi tutti destinati a chiese della diocesi di Verona - a trasmissione meccanicopneumatica o interamente pneumatica, di concezione fonica apertamente "ceciliana". Costantemente fedele alle idee del maestro - come mostra anche il rispettoso restauro, eseguito nel 1928, dell'organo di Trice in S. Giorgio in Braida a Verona - apportò tuttavia alcune personali modifiche alla trasmissione pneumatica del sistema Trice e non mancò di compiere su organi storici interventi di riforma, consistenti in veri e propri stravolgimenti sia delle parti foniche sia di quelle meccaniche. Si veda, ad esempio, l'intervento sull'organo Serassi op. 648 (Catalogo Serassi 1857-58), di S. Paolo fuori le Mura a Roma (1919), che gli valse, comunque, parole di elogio nell'atto di collaudo da parte del noto organista M. E. Bossi.
Stando all'elenco compilato da V. Donella, nel Veronese il F. costruì i seguenti organi: Parona, villa S. Dionigi (1895); Piovezzano (1898, inaugurato da L. Perosi); Isola della Scala (1900, ingrandito ed elettrificato da Ruffatti nel 1966); Asparetto (1901, restaurato da D. Bonato nel 1986); Tregnago (1902); San Michele Extra (1903); Caprino Veronese (1903); Povegliano (1905, attualmente smontato); Angiari (1906, trasformazione di un organo di G. Zavarise, 1776); Caldiero (1907); Quinzano (1908 e 1939); Verona, cattedrale (1909); Lugo di Valpantena (1910), Verona, Santa Maria del Paradiso (1910, trasformazione di un organo G. Zanfretta, 1889), San Giovanni Lupatoto (1911); Verona, S. Fermo maggiore (1912), Fumane (1914); Salizzole (1914, restaurato da G. Carli nel 1981), Ronco all'Adige (1915, trasformato e trasferito nella nuova chiesa da U. Mazzanotto); Isola Rizza (1922); Marano di Valpolicella (1922); Chievo (1923); Verona, S. Luca (1923, opera di Giorgio Farinati, elettrificato da "La fonica"). Minerbe (1924), San Pietro di Morubio (1926); Mambrotta (1926); Colà (1926); Ca' di David (1927, trasformazione di un organo G. Locatelli, 1875); Vigasio (1927, trasferito nella nuova chiesa ed elettrificato da "L'organaria" nel 1968); Villafontana (1928); Verona, Ss. Apostoli (1929) e Scuola ceciliana (1930); Selva di Progno (1931); Verona, S. Caterina 0933); San Zeno di Montagna, Istituto "Don Calabria" (1936); Verona, S. Anastasia (1937, nella cassa di un organo G. Cipri del 1560).
Ad essi si aggiungano poi gli organi della parrocchiale di Castellaro Ragusello (Mantova; 1895, forse identificabile con quello della villa S. Dionigi); della cappella del monastero di S. Paolo fuori le Mura (1906), di S. Maria in Via Lata (1908, collocato nella cassa di un organo G. Catarinozzi del 1662), del collegio Capranica (1910) e di S. Maria in Aquiro (1915) a Roma; della parrocchiale di Baruchella (Rovigo, 1911), di S. Domenico a Martina Franca (Taranto, 1929) e della parrocchiale di Gardolo (Trento, 1933).Il F. morì a Verona il 22 mag. 1942.
Bibl.: D. Farinati e figlio. Fabbrica organi da chiesa, da concerto e da sala, Verona 1931; G. Iobstraibizer, Alcuni cenni sul nuovo organo diGardolo e sugli organari Trice e F., in Il nuovo organo di Gardolo, Trento 1933; R. Lunelli, Studi e documenti di storia organaria veneta, Firenze 1973, pp. 184, 227; V. Donella, D. F. e i suoi organi, in Vita veronese, XXVIII (1975), 1-2, pp. 17-35; L. Rognini, Organi e organari a Verona, in La musica a Verona, Verona 1976, pp. 435, 441, 473, 475, 477 s.; V. Donella, Configurazione e stato attuale del patrimonio della diocesi di Verona, in Convegno di studi "Organaria veneta: patrimonio e salvaguardia", Vicenza 1987, p. 20; M. Tarrini, P. C. Remondini, W. G. Trice e la riforma dell'organo in Italia nel XIX secolo, tesi di laurea in musicologia, Scuola di palcografia e filol. music. di Cremona, Università di Pavia, a.a. 1989-90, pp. 235 s., 670.