GUARDASONI (Guardassoni), Domenico
Nacque a Modena nel 1731; non si hanno notizie sulla famiglia d'origine. Dotato d'una bella voce tenorile, il suo nome compare per la prima volta nel 1762 a Bologna, dove debuttò in ottobre nel ruolo di Armidoro de La buona figliuola maritata di N. Piccinni; quindi, nel Carnevale 1763, cantò ne Il Demetrio di anonimo e nell'Ezio di G.M. Rutini, accanto a Clementina Baglioni, al teatro della Pergola di Firenze. Nel maggio 1764 apparve nella Sofonisba di A. Boroni al teatro S. Salvatore di Venezia. Quello stesso anno venne scritturato nella compagnia dell'impresario G. Bustelli, con la quale si esibì in vari teatri europei.
Nella primavera del 1765 fu al Regio Teatro di Praga per Li uccellatori di F. Gassmann, quindi in estate a Karlsbad ne L'amore in musica di A. Boroni e ne Il filosofo di campagna di B. Galuppi. Fu poi la volta del teatro di corte (Hofoper) di Dresda, ove nell'autunno di quell'anno cantò ne La buona figliola di Galuppi e ancora ne Li uccellatori. Sempre nel teatro di corte di Dresda, apparve nella stagione di Carnevale 1766 ne La famiglia in scompiglio di G. Scolari, in primavera ne Il ratto della sposa di P. Guglielmi, quindi in estate ne Il marchese villano di Galuppi, e in autunno ne Li tre amanti ridicoli di Galuppi e Le vicende della sorte di Piccinni. Nuovamente a Praga, cantò nell'estate 1766 ne L'amante di tutte e Le nozze di Galuppi, quindi nell'estate successiva ne Il matrimonio in maschera di G. Rutini. Tra il 1767 e il 1769 si esibì ancora a Dresda ne Il viaggiatore ridicolo di Gassmann, L'incognita perseguitata di Piccinni, Le serve rivali di T. Traetta, La sposa fedele e Li rivali placati di Guglielmi.
Nelle stagioni 1772-73 cantò all'opera di Vienna. Nell'estate 1773 si esibì a Dresda e Lipsia nella compagnia di Bustelli; dal dicembre di quell'anno al 1775 fece parte, come primo uomo, della compagnia di J. Kurz a Varsavia con la moglie Faustina, ballerina e cantante.
Nel 1776 divenne regista e condirettore insieme con P. Bondini, successore di Bustelli, della Hofoper di Dresda.
Si esibì ancora a Venezia nella stagione di Carnevale 1779 al teatro S. Giovanni Crisostomo ne Il francese bizzarro di G. Astarita e Il finto pazzo per amore di M. Mortellari, quindi in autunno al Carignano di Torino ne L'italiana in Londra di D. Cimarosa, Il matrimonio per inganno di P. Anfossi, Il militare bizzarro di G. Sarti. Ormai in declino come cantante, cantò l'anno seguente al teatro del Sole di Pesaro ne Il quadro parlante di G. Paisiello; infine, nel 1782 a Praga, nel teatro del conte Thun, ne L'amor costante di Cimarosa.
L'attività di impresario si lega, fin dagli esordi, alle produzioni mozartiane: nel dicembre del 1786, su felice iniziativa del Bondini, mise in scena a Praga Le nozze di Figaro che, dopo lo scarso successo ottenuto a Vienna, tenne il cartellone per tutto l'inverno, risollevando le finanze dissestate di quel teatro. Il 29 ott. 1787 allestì la prima assoluta de Il dissoluto punito o sia Il Don Giovanni. Divenuto poi direttore della compagnia Bondini, presentò l'opera a Lipsia (15 giugno 1788) e a Varsavia (14 ott. 1789).
Da una lettera di W.A. Mozart alla moglie, scritta da Praga il 10 apr. 1789, risulta che il G. gli aveva commissionato un'opera per l'autunno seguente per un compenso di 250 ducati comprensivi delle spese di viaggio, onorario piuttosto alto rispetto alle consuetudini dell'epoca (Robbins Landon, p. 89). Il progetto non andò però in porto perché il G. fu chiamato a dirigere due stagioni operistiche a Varsavia, dove rimase fino al 10 giugno 1791 rappresentando, tra le altre, l'opera Axur re d'Ormus di A. Salieri su testo di L. Da Ponte.
Ritornato a Praga, venne nominato direttore del teatro Nazionale; con un contratto datato 8 luglio 1791 gli venne affidato il compito di organizzare, per il 6 settembre, la rappresentazione di una nuova opera per l'incoronazione dell'imperatore Leopoldo II a re di Boemia. Il 9 luglio, il giorno dopo la firma del contratto, il G. ricevette un anticipo di 600 ducati e partì per Vienna, poi per Bologna, dove gli furono spediti altri 2000 ducati per ingaggiare i cantanti.
A Vienna la scelta del compositore cadde inizialmente su Salieri; poi il 18 agosto dette ufficialmente l'incarico a Mozart e, stante il poco tempo rimasto per l'allestimento, affidò a C. Mazzolà, successore di Da Ponte come poeta di corte, la revisione del libretto metastasiano La clemenza di Tito. L'opera non ebbe un grosso successo, tanto che il G. chiese il rimborso delle perdite subite, da lui imputate alla concorrenza degli altri spettacoli organizzati per l'incoronazione.
Sempre al 1791 risale inoltre la rappresentazione al teatro Nazionale di Praga e a Dresda di Così fan tutte o sia La scuola degli amanti di Mozart e Da Ponte.
Continuò a occupare il posto di impresario e direttore del teatro Nazionale di Praga fino alla morte.
Il G. morì a Vienna il 13 o 14 giugno 1806.
Tra le opere messe in scena a Praga come impresario, oltre a quelle citate si ricordano: G. Paisiello, La molinara o sia L'amor contrastato (teatro Nazionale, 1791); Id., Nina, ossia La pazza per amore (ibid., 1791); D. Cimarosa, Il matrimonio segreto (Regio Teatro, 1792); P. Guglielmi, La pastorella nobile (ibid., 1792); P. Anfossi, La maga Circe (teatro Nazionale, 1793); N. Zingarelli, Il mercato di Monfregoso (Regio Teatro, 1793); M. Portogallo, Le confusioni della somiglianza o siano I due gobbi (ibid., autunno 1794); P. Winter, I fratelli rivali (ibid., autunno 1794); W.A. Mozart, Il flauto magico (tradotto in italiano; ibid., 1794); P. Winter, Il trionfo del bel sesso o sia Il tartaro convinto in amore (ibid., 1795); V. Martín y Soler, La capricciosa corretta (ibid., 1796); N. Piccinni, La Griselda (tradotta in tedesco; ibid., 1796); D. Cimarosa, I nemici generosi (teatro Nostiz, autunno 1796); Il principe d'Itaka (anonimo, ibid., 1797); F. Paër, Camilla ossia Il sotterraneo (teatro degli Stati, 1799); D. Cimarosa, Gli Orazi e i Curiazi (ibid., 1799).
Fonti e Bibl.: R. Procházka, Mozart in Prag, Prag 1892, pp. 20 s., 112-117, 139-146; P. Nettl, Mozart in Böhmen, Prag-Karlin 1938, passim; T. Volek, Über den Ursprung von Mozarts Oper "La clemenza di Tito", in Mozart-Jahrbuch 1959, pp. 274-286; O.E. Deutsch, Mozart. A documentary biography, London 1965, passim; H.C. Robbins Landon, 1791. Mozart's last year, London 1988, pp. 87-95, 104 s.; M. Solomon, Mozart, Milano 1996, pp. 402, 436-444; E.L. Gerber, Neues historisch-biographisches Lexikon der Tonkünstler, II, Leipzig 1813, p. 135; C. Sartori, I libretti italiani a stampa dalle origini al 1800, Indici, I, p. 477; II, p. 342; Enc. dello spettacolo, V, coll. 1830-1832; The New Grove Dict. of music and musicians (ed. 2001), X, p. 476.