GUERRINI, Domenico
Generale e scrittore italiano, nato a Ravenna il 12 novembre 1860, morto a Fratta Polesine il 27 maggio 1928. Ufficiale di fanteria e poi di Stato Maggiore, fu insegnante di storia militare alla Scuola di guerra. Partecipò alla prima fase della guerra italo-austriaca, sul Carso e in Albania, da prima come comandante di reggimento e poi di brigata e di divisione. Collocato a riposo, conseguì il grado di generale di corpo d'armata. Fu studioso di vasta cultura nei più varî campi della dottrina storico-militare.
Fondò, e diresse dal 1892 al 1904, la Rivista di fanteria con la quale volle portare il suo contributo alla valorizzazione tecnica e morale del combattente a piedi. Si dedicò particolarmente allo studio dei periodi romano e napoleonico; appartengono al primo, fra altre opere, un Sommario cronologico delle guerre romane fino al termine della seconda servile in Sicilia (Pinerolo 1905) e le Instituzioni militari dei Romani (Torino 1905). Trattano dell'arte napoleonica: La spedizione francese in Egitto, I (Torino 1904); La campagna napoleonica del 1805 (Torino 1907-08, voll. 2); La manovra di Regensburg: I809 (Roma 1924); La coscrizione militare in Prancia nel periodo napoleonico (Torino 1932). A queste opere, scritte durante il periodo d'insegnamento alla Scuola di guerra, si deve aggiungere (oltre ad altri studî di minor mole) l'Introduzione allo studio della storia militare (Torino 1922) con la quale l'autore, risalendo alle teorie del principe di Ligne, del Palmieri e del Clausewitz, traccia i caratteri generici e specifici della guerra messa in rapporto col processo evolutivo della civiltà. Altre opere importanti sono: La Brigata Granatieri di Sardegna. Memorie storiche (Torino 1902); e i due volumi Come ci avviammo a Lissa (Torino 1907) e Come arrivammo a Lissa (Torino 1908), fiera rampogna della condotta dell'ammiraglio Persano. Lasciato il servizio attivo, il G. si dedicò alla pubblicazione mensile del Tesoretto della cultura italiana (1920-1927), miscellanea enciclopedica di notizie e curiosità storiche, bibliografiche, archeologiche, scientifiche ecc. L'ultima sua opera fu il primo e unico volume di un Florilegio delle scritture militari e politiche pertinenti al governo della cosa pubblica che egli aveva in animo di raccogliere. La morte lo sorprese prima ancora che fosse compiuto il primo libro della collana (l'Apologia di Cesare del Guarino).