MANNI, Domenico Maria
Erudito, nato in Firenze l'8 aprile 1690, morto ivi il 30 novembre 1788. Figlio di un modesto stampatore, alla morte di questo preferì darsi allo studio delle lettere, e, per sostentare la sua numerosa famiglia, esplicò la sua attività in scritti remunerativi, aggiungendo a questo non lauto guadagno lo stipendio d'impiegato nell'Archivio di Firenze. Fu membro della Crusca col nome di Sofferente e di molte altre accademie.
Scrisse numerose opere di vasta e mediocre mole e un centinaio di opuscoli. Le più notevoli sono: Serie dei senatori fiorentini (Firenze 1722); De Florentinis inventis commentarium (Firenze 1731); Degli occhiali da naso inventati da Salvino Armati (Firenze 1738); Istoria degli anni santi (Firenze 1750); Delle antiche terme di Firenze (Firenze 1751); Osservazioni istoriche sopra i sigilli dei secoli bassi (Firenze 1739-64, 30 volumi). Nella sua stamperia pubblicò edizioni di classici, annotò il Baldinucci. Pubblicò Lezioni di lingua toscana (Firenze 1737), l'Istoria del Decamerone (Firenze 1742) e stucchevolmente boccaccevole fu nelle Veglie piacevoli (2ª ediz., Venezia 1762).
Bibl.: G. B. Tomitano, Elogio di D. M. M. col catalogo delle sue opere, Venezia 1789; G. B. Baseggio, in De Tipaldo, VI, p. 258 segg.; P. Barbèra, D. M. M., in Rassegna nazionale, 16 febbraio 1921.