MARTINELLI, Domenico
Nacque nel 1632 a Castro Valle (l’odierna Val di Nera) presso Spoleto, da Vincenzo. Ebbe almeno un fratello, Giovanni Battista, prete, dedicatario di una poesia in apertura del suo libro Horologi elementari…, Venetia 1669 (p. 16).
Dalle scarse notizie relative ai suoi studi, dedotte dai suoi scritti, è noto che ebbe una formazione piuttosto eclettica, di ambito romano e di tradizionale impronta aristotelica, con nozioni di matematica adeguate alla costruzione di sofisticati orologi artigianali, ai quali dedicò – «furto di tempo rubato» – le ore libere (ibid., p. 4). Durante la sua permanenza a Roma, il M. frequentò il cardinale veneziano Marcantonio Bragadin. Tale circostanza probabilmente facilitò l’incarico, nel novembre 1656, come precettore dei numerosi figli – se ne contano almeno dieci – di Marco Bragadin, nipote del cardinale e pronipote del Marcantonio eroe di Famagosta. Abitò per qualche tempo nei pressi della casa dei Bragadin a S. Giustina, poi si trasferì stabilmente nella vicina parrocchia di S. Ternita.
Il M. si inserì nella vita culturale veneziana, facendo forse parte dell’accademia tenuta dalla famiglia Sarotti a S. Felice, da lui lodata nel volume Il ritratto di Venezia… (Venezia 1684, p. 605). Incoraggiato da Bragadin e dal canonico di Lésina Hettoreo Bondumier, matematico e anche lui precettore presso i Bragadin, diede alle stampe le sue esperienze sugli orologi. Ne uscì un libretto (Horologi elementari divisi in quattro parti. Nella prima parte fatti con l’acqua. Nella seconda con la terra. Nella terza con l’aria. Nella quarta con il fuoco. Alcuni muti, et alcuni col suono. Tutti facili, e molto commodi, Venetia 1669), che ebbe una vasta fortuna.
Corredato da sedici semplici incisioni, senza indicazione di autore, quindi probabili opere del M. stesso, il testo guida il lettore al montaggio di alcuni orologi, spiegandone contestualmente il funzionamento. Il suo successo è testimoniato anche dall’edizione francese, curata dal matematico Jacques Ozanam, che la pose in chiusura del trattato Récréations mathématiques et physiques… Avec un traité des horloges élémentaires…, Paris 1694.
Nel 1673 sposò Margherita Beni di Giovanni Battista, vedova di Alessandro Limani, e già madre di quattro figli, di famiglia cittadina attiva nella burocrazia e nel commercio di tessuti, che gli diede due figli, entrambi nati a Venezia: Ottavia, il 5 nov. 1675, e Vincenzo Andrea, il 28 nov. 1677. I rapporti familiari furono però incrinati da una lunga lite giudiziaria, avviata nel marzo 1689, che vide contrapposti il M. e la moglie su delicate questioni relative al mantenimento dei figli del primo matrimonio di Margherita.
Insieme con il libraio Giovanni Giacomo Hertz attese nel 1683 alla stesura di un’innovativa guida di Venezia, pensata come un vero e proprio tascabile, «un libretto» da avere «sotto l’occhio, anzi in pugno» per essere informati su molteplici aspetti della città: Il ritratto di Venezia diviso in due parti. Nella prima, si descrivono brevemente tutte le chiese della città, con le memorie più illustri, depositi, epitaffij, inscrizioni, scolture, e pitture più conspicue, con le dichiarationi, et autori di esse. Nella seconda, si da’ breve relazione del governo della Republica, delli magistrati, delle fabriche publiche, e più riguardevoli (Venezia 1684).
Nella prima delle due parti di cui è composta l’opera sono descritte le chiese e le pitture, con molti debiti, peraltro riconosciuti, verso Le ricche minere della pittura veneziana… (Venezia 1674) di Marco Boschini, ma con un taglio più storico: per ciascuna chiesa sono riportate notizie sulla fondazione, le più importanti iscrizioni e le più insigni reliquie. La seconda parte è un succinto, ma preciso e pressoché completo, glossario delle magistrature veneziane, con qualche cenno ai più importanti edifici pubblici. Giudicato positivamente da E.A. Cicogna (I, p. 15), ha il merito di documentare, più precisamente di quanto la critica successiva gli abbia riconosciuto, lo stato della città nel 1683, anno dei sopralluoghi del Martinelli. Il volume, con aggiunte, fu nuovamente pubblicato a Venezia nel 1705 e nel 1706.
Il M. si interessò anche di problemi idraulici, con particolare attenzione per le questioni relative alla regolazione delle acque della laguna. Un primo trattatello, manoscritto, sulle maree (Venezia, Biblioteca nazionale Marciana, Mss. it., cl. IV, 168 (=5575), I: Del flusso e riflusso delle maree, 1687) fu seguito da un più importante lavoro, rimasto anch’esso manoscritto, diretto al florido mercato che questi titoli avevano allora a Venezia e dedicato al procuratore di S. Marco Girolamo Gradenigo, più volte eletto savio alle Acque (1678, 1687), sotto i cui auspici il M. si era avviato allo studio di queste materie (ibid., II, Trattato dell’acque desunto nell’occasione di regolare la Laguna di Venetia…).
Vero e proprio manuale – è completo di glossario e indice dei soggetti, anche se non fu dato alle stampe – segue le teorie di Cristoforo Sabbatino per una conservazione dell’ecosistema lagunare fatta di micro-interventi, sostenuti da una profonda conoscenza della storia della laguna stessa, ma pure dai suggerimenti di chi, anche nelle più umili professioni, di laguna aveva esperienza (ibid., pp. 262-265). Datato 1694, ma finito nel 1691, vi si parla di Gradenigo (che nacque l’11 maggio 1635 a Venezia, dove morì il 2 dic. 1691) come ancora in vita.
È probabile che alla data della nuova edizione de Il ritratto di Venezia… (Venezia 1705), curata con più approssimazione da Lorenzo Ganassa, prete della parrocchia di S. Ternita (Cicogna, III, p. 312), il M. fosse già morto.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Venezia, Notarile, Atti, regg. 742, cc. 35v-36r; 745, c. 24v; 749, cc. 10r-11v, 42v-46v, 57r; 1483, cc. 28v-29v; 1484, cc. 76v-77r; 1486, cc. 52r-53r; ibid., Testamenti, bb. 175/19; 240-241/91; Venezia, Arch. stor. del Patriarcato, Curia patriarcale, Sezione antica, Examinum matrimoniorum, f. 87, p. 4417; ibid., Chiesa di S.Ternita, Registri dei battesimi, regg. 3, p. 119; 5, p. 19; E.A. Cicogna, Delle inscrizioni veneziane…, I, Venezia 1824, p. 15; II, ibid. 1827, p. 35; III, ibid. 1830, pp. 287, 311 s.; IV, ibid. 1834, p. 6; V, ibid. 1842, pp. 9, 105, 156, 158, 161, 304, 413; VI, ibid. 1853, pp. 11, 169, 531, 546; Congresso geografico internazionale. L’exposition. Catalogue général…, Venise 1881, p. 55; C. Frati - A. Segarizzi, Catalogo dei codici Marciani Italiani… classi IV e V…, II, Modena 1911, pp. 102 s.; Storia della cultura veneta, 4, I, Il Seicento, a cura di G. Arnaldi - M. Pastore Stocchi, Vicenza 1983, pp. 166, 516, 552.