MONEGARIO, Domenico
Fu doge di Venezia, verso la metà del sec. VIII. Vissuto in quell'età confusa e incerta, che segue alla breve parentesi della restaurazione quinquennale del magistero dei soldati, in Cittanova, è esponente della reazione indigena e locale contro gli ultimi tentativi di ripristino del governo bizantino nel ducato, alla metà del sec. VIII. Incerta la cronologia, non meno incerta la sua attività, che sembra promuovere nuove istituzioni; è figlio di quell'isola di Malamocco, alla quale fa capo la schietta tradizione locale, essenzialmente romana. Egli pare l'interprete di quell'autonomismo che, sommerso al suo nascere a Cittanova, si rifugia a Malamocco, per diffondersi poi attraverso vicende di lotte violente per tutto il ducato e pervadere l'animo e lo spirito veneziano.
La secessione è la prova suprema, che prepara l'indipendenza sia dalla pressione longobarda sia da quella bizantina.
Bibl.: H. Keretschmayr, Geschichte von Venedig, Gotha 1906, I, p. 98; R. Cessi, Venezia ducale, Padova 1928, I, p. 102 segg.